La notizia è stata rilanciata nelle ore scorse dalla Gazzetta dello Sport, con tanto di intervista di Columella che, allo rosea, ha dichiarato: “Stiamo studiando la situazione insieme ai miei partner, ma posso confermare l’interesse per acquistare il Parma. Nel caso la situazione fosse positiva, procederemmo per rilevare la società. Parma è una città che conosco molto bene per motivi lavorativi e rappresenta una piazza storica del calcio italiano. Comunque l’eventuale ingresso nel Parma non escluderebbe la mia passione per il Matera. Rimarrò al timone della formazione biancazzurra che intendo portare in categorie più importanti. È ancora prematuro, ma abbiamo progetti all’altezza nel caso in cui ci fossero le condizioni per entrare in azione”.
Secondo quanto riportato dalla Gazzetta, Columella capeggerebbe una cordata composta da cinque imprenditori, alcuni dei quali appartenenti al management parmense. I legali e il commercialista di Columella starebbero studiando le carte inerenti la formazione gialloblù per capire i margini di manovra e soprattutto a quanto ammonta, realmente, il fronte debitorio (le prime stime parlano di 22 milioni di euro). Il 9 giugno c’è l’asta e potrebbero presentare un’offerta.
Inutile dire che la notizia a Imperia non è stata accolta con entusiasmo, visto che i dipendenti della Tradeco sono scesi in piazza decine di volte in due anni per protestare contro i ritardi nel pagamento degli stipendi. Un problema a cui si sono aggiunti ma mano quelli relativi ai ritardi nel pagamento dei distributori di gasolio e alla scarsa manutenzione dei mezzi. Imperia sembra però essere la versione “negativa” dell’universo Tradeco, visto che il patron Columella, come già evidenziato in passato, ha investito molto nel mondo del calcio, portando il Matera a un passo dalla serie B (ha perso la semifinale playoff con il Como) e, oggi, valutando addirittura l’acquisto del Parma, una delle più gloriose società sportive italiane degli ultimi 30 anni.