Genova. Tutti col fiato sospeso fino a giovedì. Sara’ quella infatti la data fatidica in cui si saprà con esattezza come sarà composto il prossimo Consiglio regionale ligure, dopo i vari ricorsi presentati sia dal centrodestra sia dal centrosinistra sui posti in aula. La commissione elettorale della Liguria, in Corte d’appello, decidera’ giovedi’ se accettare la richiesta avanzata dalla nuova maggioranza di avere due o tre seggi in piu’ per garantire la governabilita’ (si parla di 18 a 15 piu’ il presidente Toti, oppure di 16 a 14 piu’ il presidente, sottraendo un seggio al centrosinistra, visto che al momento le proporzioni sono di 15 a 15, piu’ il governatore).
Qui lo scontro e’ tra la normativa regionale e la normativa nazionale, visto che quest’ultima prevede la garanzia della governabilita’ per chi vince le elezioni. Ma i ricorsi non finiscono qui. Anche i consiglieri non eletti si sono gettati fra le braccia degli avvocati per provare a spuntare un posto in aula, vista anche la complessita’ della legge elettorale, fra resti e calcoli astrusi. E cosi’ c’e’ anche chi rischia di perdere il posto che credeva di essersi conquistato. Il caso piu’ clamoroso e’ quello di Giovanni Lunardon, segretario regionale dimissionario del Pd, che nel giro di pochi giorni potrebbe perdere sia la carica interna al partito sia la poltrona in Consiglio. Il suo piu’ acerrimo nemico e’ l’ex assessore alla Casa della giunta di Claudio Burlando Giovanni Boitano, eretico dell’Udc (visto che Area popolare era alleata col centrodestra) e inserito nella lista legata a Raffaella Paita.