Duecento profughi provenienti dai centri d’accoglienza di Crotone e Taranto sono arrivati nelle ultime ore in Liguria. Circa 15 sono stati smistati a Imperia, presso la parrocchia di Piani e a Pornassio. Ma come funziona la gestione dell’emergenza profughi in provincia di Imperia? ImperiaPost lo ha chiesto al Capo di Gabinetto della Prefettura di Imperia Alessandra Lazzari. “Abbiamo una media di 150-180 presenze in provincia di Imperia. I profughi arrivano a Genova e poi vengono smistati nelle quattro province con quote stabilite in base al numero di abitanti.
La quota media stabilita per Imperia è di circa 15 migranti. Solo in un caso abbiamo raggiunto un numero superiore, circa 40. Lo scorso anno abbiamo bandito una gara per il servizio di accoglienza, che però è andata deserta. Abbiamo in detto una seconda gara, la cui scadenza è il 13 luglio. Nelle more degli accordi, ovviamente, abbiamo dovuto trovare delle soluzioni alternativa, perché non è che possiamo lasciare i migranti per strada. Abbiamo così chiuso accordi con Cooperative Sociali che fanno servizi alla persone, La Goccia, Il Faggio, L’Ancora. Si tratta di Cooperative che hanno strutture di proprietà o prese in locazione.
Ovviamente prima dell’affidamento chiediamo delle garanzie. I gruppi di migranti che vengono dati in affidamento sono composti da poche persone. L’unico un po più corposo si trova a Nava, dove la struttura gestita dalla Cooperativa Il Faggio è in grado di ospitare fino a 50 persone. Gli altri sono smistati in varie strutture, Piani, da Don Antonello Dani, Triora, Prela, Ventimiglia, Vallecrosia, Camporosso e presso le Caritas di Imperia e Sanremo. Quando arrivano a Genova, vengono poi smistati a Imperia dalla Croce Rossa, in alcuni casi con dei pullman. Su gruppi di 30, al massimo di solito si fermano in 10.
Gli eritrei, giusto per fare un esempio, non si fermano mai. Chi rimane fa domanda di asilo politico, gli altri scompaiono e se non sono identificati risultano irregolari sul territorio nazionale. Chi resta ha diritto all’accoglienza. Lo stato garantisce un contributo di 30 euro per ogni migrante alle società/cooperative che curano l’accoglienza. Nei 30 euro sono compresi mangiare, dormire, prodotti igienici e l’accoglienza in generale. Ovviamente, anche in questo caso, vengono fatti dei controlli per verificare che il numero di migranti comunicati sia esatto. I soggetti convenzionati si occupano anche di accompagnare i migranti alle visite mediche e davanti alla commissione per la concessione dell’asilo politico. Nella gara d’appalto per l’accoglienza dei migranti partiamo da una base d’asta di 30 euro per migrante, poi vedremo, potrebbe anche esserci chi offrirà di meno”. Mesi fa abbiamo sottoscritto una convenzione con il Comune di Molini di Triora, per effetto della quale i migranti svolgono suo territorio attività di carattere sociale a titolo di volontariato. Lo stesso accordo ferra formalizzato a breve con Imperia, in particolare con la parrocchia di Piani di Imperia”.