23 Dicembre 2024 12:00

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“9 DICEMBRE 2013, I VERI ITALIANI SI FERMANO” – I commercianti di Porto Maurizio aderiranno in massa alla manifestazione: “Siamo disperati, nessuno si rende conto della gravità della situazione”

Fonte immagine: Google Maps
Fonte immagine: Google Maps

Continuano  le adesioni alla manifestazione nazionale del 9 dicembre 2013 e i commercianti di Porto Maurizio hanno deciso di fare fronte unito e scendere tutti in piazza chiudendo per l’intera giornata di lunedì tutte le varie attività commerciali.

E’ una manifestazione che dovrebbe coinvolgere tutti i commercianti e noi di Porto Maurizio aderiremo in massa – spiega Riccardo Caratto, presidente del Civ di Porto Mauriziopossiamo dire che forse è mancata un po’ di informazione più “organizzata”, non abbiamo avuto fonti ufficiali che ci hanno avvisato, ma in ogni caso, sentendo i colleghi di Via Cascione, Via San Maurizio e Via XX Settembre mi sembra chiaro che tutti tireranno giù le serrande per protesta”.

Uno fra tutti, Corrado Dearca, titolare del Solebar di via San Maurizio ha ben spiegato le emozioni e le motivazioni che hanno portato i commercianti a prendere questa decisione: “Noi di Via San Maurizio ci siamo scaricati da internet il volantino della manifestazione e lo abbiamo esposto fuori dalle vetrine già da tempo. Aderiamo allo sciopero perchè siamo esasperati per tutto, dalla tares alle tasse che ci stanno bombardando…non ce la facciamo più e questo sarà il nostro modo, pacifico, di chiedere allo Stato e alle amministrazioni di ascoltarci

In famiglia siamo in treracconta la moglie del signor Dearca, Lauracon una bambina piccola di 6 mesi e scendiamo in piazza anche per lei, per sperare di poterle dare un futuro migliore. Noi, come tanti altri qui a Porto Maurizio, ci troviamo abbandonati a noi stessi, invasi da licenze rilasciate senza criterio che danno il via ad attività che, alla velocità della luce come aprono, chiudono“.

Nel caso in cui si deciderà di andare avanti ad oltranza con lo sciopero valutermo tutti insieme, ma se saremo uniti chiuderemo tutto il tempo necessario a costo di sacrificare delle entrate economiche. Nessuno si rende conto della gravità della situazione che siamo vivendo, è come se stessero spremendo un limone già spremuto. Non ce la facciamo più”.

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