Accusato di una truffa da 150 mila euro, è stato assolto perché il fatto non costituisce reato. È successo ieri mattina in Tribunale a Imperia. Protagonista un 71enne di Imperia, Salvatore Socratini, difeso dall’avvocato Erminio Annoni. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe venduto un appartamento, situato nel pieno centro di Oneglia, “dichiarando espressamente che i beni in questione erano liberi da vincoli, ipoteche, iscrizioni e trascrizioni pregiudizievoli, diritti verso terzi”, nonostante vi fosse una “trascrizione pregiudizievole, dalla quale emergeva, tra l’altro, la contestata titolarità dei beni in capo al promittente venditore”.
Un “escamotage”, secondo la Procura, per indurre in errore l’acquirente e per conseguire in ingiusto profitto. L’avvocato Annoni, però, in sede di requisitoria, ha difeso il proprio assistito sostenendo che quest’ultimo non fosse a conoscenza di qualsivoglia pregiudizievole, tanto da aver investito nell’appartamento circa 100 mila euro in lavori di ristrutturazione prima di cederlo a Giovanni Risso, parte offesa nel processo, difeso dall’avvocato Renato Giannelli (che aveva chiesto la condanna dell’imputato, così come il PM Maria Curcio). Il giudice ha accolto la tesi difensiva dell’avvocato Annoni, sentenziando l’assoluzione di Socratini perché il fatto non costituisce reato.
ECCO DI COSA ERA ACCUSATO SOCRATINI
“Imputato per avere, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, con artifici e raggiri, e cioè stipulando in data 21.01.09 un contratto preliminare di vendita relativo a tre unità immobiliari, dichiarando espressamente che i beni in questione erano liberi da vincoli, ipoteche, iscrizioni e trascrizioni pregiudizievoli, diritti verso terzi ecc…nonostante la trascrizione pregiudizievole ex art. 2932 C.C., eseguita il 03.02.09 (e dalla quale emergeva – tra l’altro – la contestata titolarità dei beni in capo al promittente venditore), inducendo in errore il promissario acquirente, Risso Giovanni e conseguendo l’ingiusto profitto della somma di 150 mila euro (in data 21.02.09, al preliminare, come caparra conservatoria), ed ulteriori acconti (30 mila euro in data 24.02.09, 30 mila euro in data 07.03.09, e 20 mila euro in data 14.03.09) con correlativo grave danno patrimoniale del predetto Risso Giovanni”.