Imperia – Il presidente della commissione di vigilanza sulla piscina comunale Felice Cascione Gian Franco Grosso interviene in merito alla lettera scritta dai genitori e dai tifosi che chiedono le dimissioni di Ramone auspicando un intervento del sindaco Carlo Capacci.
“Dopo aver letto la lettera dei tifosi e dei genitori dei giocatori della Rari Nantes,- interviene Gian Franco Grosso- credo sia opportuno fare chiarezza in materia perché ritengo la chiamata in causa del Sindaco di Imperia ancora una volta la cosa sbagliata al momento sbagliato, tipico del sentire della nostra città!
I tifosi e i genitori stanno confondendo ruoli e compiti delle varie parti in causa, perché chiedere al Sindaco di intervenire sui vertici della Rari Nantes significa attribuire al Sindaco e al Comune un ruolo che non ha! Il Comune e la politica non devono interessarsi di ciò che accade in una Associazione sportiva che ha una sua natura giuridica privata. Il Comune deve vigilare che il contratto stipulato con la Rari per la gestione dell’impianto natatorio svolga le sue funzioni di concessionario al meglio, garantendo lo sport a tutti i cittadini che vogliono nuotare, sia a titolo agonistico che a titolo ludico.
Bisogna garantire che bambini, anziani, fasce deboli e persone comuni possano accedere ad una piscina fruibile, accogliente e dignitosa. QUESTO E’ IL RUOLO DEL SINDACO E DEL COMUNE. Al contrario, gli organi associativi della Rari Nantes devono assolvere il compito di far funzionare bene la gestione sportiva e societaria, preoccupandosi di avere bilanci sani, gestioni oculate e professionalmente all’altezza del nome, devono impedire che la politica continui a farla da padrone per conseguire voti e consensi, cosa che ad Imperia sembra essere l’unico vero sport preferito!
Gli organi associativi avrebbero dovuto e dovrebbero piuttosto preoccuparsi che lo statuto sociale sia sufficientemente democratico e permetta a tutti la partecipazione e l’impegno per contribuire a far crescere l’associazione. I genitori devono pretendere dai propri organi associativi la tutela che il diritto civile riconosce alle associazioni di natura privatistica, non l’intervento della politica e del sindaco. A lui chiedano di vigilare bene e di pretendere che la rari assolva gli impegni di gestione dell’impianto! Continuando a confondere i ruoli e a chiamare in causa la politica si dimostra solo che da soli non si è capaci a garantirsi la democrazia interna e, quindi, che non ci si sa autoderteminare ………………..salvo poi criticare la politica quando ci mette becco!
A Imperia abbiamo già vissuto storicamente in tante altre società sportive questa situazione: prima una certa politica e certi loro rappresentanti sono utili a conseguire risultati importanti e per raggiungere ciò gli si è consentito qualsiasi cosa e guai a chi ci pone becco per contestare il metodo, poi quando le cose peggiorano e si ritorna sulla terra allora ci si scandalizza e si chiede sempre alla stessa politica di fare piazza pulita degli scomodi per sostituire una classe dirigente con un’altra. In questo modo l’unica certezza che si palesa è che senza la politica nessuno sa fare da sé perché la politica è criticata e contestata , ma solo quando non ci dà una mano.
Ai tifosi e ai genitori, quindi, mi sento di suggerire di scegliere da soli, con i propri organi democratici, le sorti della Rari e dei loro rappresentanti evitando di sottoporsi a favori feudali, siano essi del sindaco piuttosto che di qualche altro politico locale. La Rari è un’associazione sportiva, è autonoma e libera, almeno dovrebbe, rendetela tale e avrete già vinto il vostro scudetto!”