Questa mattina in Tribunale a Imperia si è tenuta la direttissima dei due migranti arrestati alla frontiera di Ventimiglia nel corso delle operazioni di sgombero condotte dalle forze dell’ordine. Si tratta di due giovani, di 23 e 27 anni, provenienti da Ciad e Sudan. In aula, davanti al giudice Varalli, hanno raccontato le loro storie.
Jibril, 23 anni, nato in Sudan, vuole raggiungere la Francia per trovare la moglie. “Sono che si trova in Francia, ma non so dove – ha raccontato – la cercherò sino a che la troverò”.
Jibril è arrivato Italia dalla Sardegna. Nel suo Paese non ha studiato, mentre ha lavorato in Libia, per alcuni anni, come autista. Poi la partenza alla disperata ricerca della moglie. Non ha documenti, neanche il passaporto. “Quando sono nato? Nel 1992. Il giorno? Non lo so. Ho solo un certificato medico che ho perso durante lo sgombero“.
Prima di sedersi Jibril ha parlato anche dello sgombero: “Io non ho picchiato i poliziotti italiani, volevo solo andare in Francia”.
Il compagno di viaggio di Jibril ha 27 anni ed è nato in Ciad. “Volevo andare in Francia per poi da li raggiungere la Germania, dove ho alcuni amici – ha raccontato in aula – Parlo solo arabo. Non sono andato a scuola e non ho potuto imparare il francese. Nel mio Paese lo insegnano”.
Sullo sgombero ha aggiunto: “Non ho picchiato i poliziotti, volevo mettere la valigia sull’autobus e salire. Credo che non ci siamo capiti. Avevo un passaporto, ma quando sono scappato dalla Libia me lo hanno portato via. In Libia lavoravo come autista. In Italia sono arrivato dalla Sardegna”.