“Invasioni sociali. Riappropriamoci di ciò che è nostro”. È questa la nuova protesta bianca ideata dal centro sociale La Talpa e L’Orologio che nel corso dell’estate “invaderà socialmente alcuni luoghi della città: quei quartieri, quelle piazze che ci siamo dimenticati di avere, proponendo una cena, un semplice momento di condivisione, una piccola festa di quartiere”. Il primo luogo ad essere “invaso” sarà il parco urbano, domenica 28 giugno.
IL MANIFESTO DELLA PROTESTA
Cos’è la società? La sua definizione è complessa, stratificata, difficile. Se è difficile capire cosa sia però, è facile e lampante per tutti notarla nei suoi difetti, quando non funziona. Che questo nostro vivere comune, solidale o sodale non esista più è sotto gli occhi tutti. Vuoi la crisi, vuoi la mercificazione, vuoi che ormai tutto ha un prezzo, vuoi che politici sciacalli accumulino consenso sul terrore e terrorizzando.
Qui, in Europa, Italia, ponente ligure nessuno parla più con il vicino di casa, con la persona che le sta accanto sull’autobus, con quelli che fanno lunghe code alla cassa a delapidare quel poco di stipendio, di reddito o di niente che possiedono. Nessuno parla più con nessuno, in un tripudio di connessione informatica il minimo di incapacità di guardare, sorridere, fidarsi di qualcuno del mondo reale.
La notte chiusi a casa a guardare ogni tanto dalla feritoia delle tapparelle o in gruppi compartimentati, o ad alzare continue barricate attorno al recinto.
Come fare a riscrivere in senso inverso questo percorso? Quello che ci sentiamo in dovere di dare è una risposta che riparta dalle basi, preistorica, che forse non tanto parli un linguaggio specifico, ma che quantomeno parli. In un sociale che è tutto da rifare serve di posare nuovamente una prima pietra, un mattone.
Quando eravamo bambini, solo 20 anni fa, le sere d’estate, con il bel tempo si scendeva in piazza per parlare, mangiare, stare assieme. I canali tv erano solo 6 e li si guardava l’inverno, sbagliando, quando era freddo. L’estate meglio una cena in piazza, una sigaretta sulle scale del portone, una passeggiata.
Per questo durante questi tre mesi invaderemo socialmente alcuni luoghi della nostra città: quei quartieri, quelle piazze che ci siamo dimenticati di avere, proponendo una cena, un semplice momento di condivisione, una piccola festa di quartiere.
Lo faremo senza l’eccesso di burocratizzazione, senza alcuna richiesta di permessi, perché troviamo assurdo che il suolo pubblico nella sua natura sociale debba essere soggetto a regolamentazioni calate dall’alto. Invitando e cercando la partecipazione dei cittadini per condividere tutti assieme un momento sulla carta nullo, ma umanamente e socialmente evoluto nel contesto in cui ci muoviamo, sperando che un domani i cittadini stessi facciamo un simile passaggio senza pensieri e progettazione alcuna.
Per questo invitiamo tutti a invadere il parco urbano Domenica 28 giugno 2015 alle ore 18