25 Dicembre 2024 17:03

25 Dicembre 2024 17:03

IMPERIA. DOSSIER SU MINASSO NEGLI UFFICI DI SCAJOLA. CHIESTA L’ASSOLUZIONE PER L’EX MINISTRO: “NON C’È PROVA DI USO INDEBITO. NESSUNA RICETTAZIONE”/L’UDIENZA

In breve: "Questo processo non ci doveva neanche arrivare in aula - ha tuonato la difesa - Congetture e sospetti giustificano le indagini, ma non il rinvio a giudizio".

11657470_584457085026977_125895477_n “Non vi è nessuna prova dell’uso indebito da parte di Claudio Scajola dell’informativa dei Carabinieri su Minasso ritrovata in bella vista sulla scrivania dell’ufficio dell’ex Ministro. Per questo chiedo che Scajola venga assolto dal reato di ricettazione perché il fatto non costituisce reato”. Si è chiusa con la richiesta di assoluzione la requisitoria del PM Ministero Alessandro Bogliolo nell’ambito del processo che vede sul banco degli imputati Claudio Scajola con l’accusa di ricettazione, per via del ritrovamento, all’interno dell’ufficio di Viale Matteotti, di un’informativa dei Carabinieri su Eugenio Minasso nella quale l’ex parlamentare di Alleanza Nazionale veniva definito come “assiduo assuntore di cocaina”. “Nel momento in cui l’imputato ha ricevuto il documento non aveva consapevolezza della provenienza illecita – ha spiegato il Pm nel corso della sua requisitoria – É stato attestato, inoltre, durante il dibattimento, che il documento, come confermato anche dalla segretari di Scajola Roberta Sacco, venne recapitato in busta chiusa nella cassetta delle lettere nel corso del periodo natalizio”. “L’uso che po ne ha fatto Scajola è emerso dalle deposizioni e dal materiale audio dell’incontro politico tenutosi a Genova all’Hotel Bristol. Non vi è alcuna prova che l’imputato abbia utilizzato l’informativa per lanciare messaggi più o meno velati all’avversario politico Eugenio Minasso. Non c’è alcuna prova dell’uso indebito del documento. Resta solo da capire il perché lo Scajola, dopo tre mesi dalla ricezione, non avesse distrutto il documento, ma non vi è prova che lo abbia utilizzato e lo avesse voluto utilizzare per trarne un vantaggio personale”.

AVVOCATO ELISABETTA BUSUITO

Questo processo non ci doveva neanche arrivare in aula. Congetture e sospetti giustificano le indagini, ma non il rinvio a giudizio. Scajola sapeva che con la decadenza da parlamentare sarebbe decaduta anche l’immunità. E infatti il giorno dopo, din-don, al campanello l’Ispettore Bracco con un decreto di perquisizione. Hanno cercato nel cassetto della biancheria intima, nella anfore, dappertutto. Hanno trovato presunti documenti relativi a segreti di stato poi inviati a Roma che ha sentito Scajola e ha immediatamente archiviato. E secondo voi Scajola, se avesse temuto qualcosa, avrebbe lasciato in bella vista un documento di provenienza illecita? Chiedo l’assoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste per un processo che non avrebbe mai dovuto iniziare e di fatto mai è iniziato, perché sono decine le persone che hanno ricevuto questa informativa“.

AVVOCATO GIORGIO PERRONI

Scajola in questi anni ha ricevuto, diciamo così, un’affettuosa attenzione dalla Procura di Imperia. Tutti i procedimenti si risolveranno con l’assoluzione, ma ormai hanno inciso pesantemente sulla vita politica e personale di Scajola. Ora che il PM chiede assoluzione perché il fatto non costituisce reato mi arrabbio ancora di più. In 25 anni mai mi ero imbattuto in una imputazione così strampalata“.

Condividi questo articolo: