“Anche questa inchiesta arriva alla conclusione naturale, nulla. Ma in questi anni quanto rumore e quanto accanimento”. Queste le parole di Claudio Scajola dopo la lettura della sentenza di assoluzione (la dodicesima ripete al suo avvocato Scajola nei corridoi del Tribunale) dall’accusa di ricettazione nell’ambito del processo che vedeva l’ex Ministro sul banco degli imputati per via del ritrovamento, all’interno dell’ufficio di Viale Matteotti, di un’informativa dei Carabinieri su Eugenio Minasso nella quale l’ex parlamentare di Alleanza Nazionale veniva definito come “assiduo assuntore di cocaina”.
“Tutti i procedimenti che riguardano Claudio Scajola si concludono con l’assoluzione – ha aggiunto il legale dell’ex Ministro Giorgio Perroni – Purtroppo però il proliferare di questi procedimenti, che lo ripeto, si concludono con l’assoluzione, hanno modificato totalmente la vita personale politica di un uomo. Questa è la riflessione che secondo me bisognerebbe fare. Perché anche questo procedimento è un procedimento che non doveva mai nascere”.