Il Circolo di Imperia di Sinistra, Ecologia, Libertà ha preso posizione in merito alla manifestazione “9 dicembre, i veri italiani di fermano” tenutasi oggi, lunedì 9 dicembre, a Imperia.
“A Imperia la manifestazione dei forconi ha avuto un grande seguito, soprattutto tra i commercianti e gli artigiani.
E’ evidente che alla sofferenza e allo stremo di tutto il paese si è aggiunta a Imperia la beffa della TARES che ha ulteriormente esasperato gli animi. Per cui Imperia è risultata una delle capitali della protesta.
Ma il riconoscimento delle ragioni della manifestazione non può far mettere in secondo piano che tra gli organizzatori ci sono forze neofasciste, quali Forza Nuova e Casa Pound. Né può far sottovalutare che nella preparazione della manifestazione stessa ci siano state, a detta di molti, minacce e pressioni.
Condividiamo perciò la preoccupazione espressa ieri dall’ANPI Piemonte sulla natura e le forme di questa manifestazione.
Temiamo che la giusta rabbia delle persone sia strumentalizzata per uno sbocco autoritario e antidemocratico. L’atteggiamento delle forze dell’ordine non ci è risultato ben chiaro, a volte abbiamo avuto l’impressione di assistere ad una condivisione più che a una gestione prudente della piazza tesa ad evitare scontri.
Se si arriva a tali esasperazioni riteniamo però che ci sia una innegabile responsabilità della sinistra politica e sociale che non ha saputo dare risposte concrete a una popolazione segnata sempre più profondamente dalla crisi. Inoltre non ha saputo contrapporre una pratica di “buona politica” alla politica attuale, sempre più screditata e impotente.
C’è una responsabilità ancora più grande del governo delle larghe intese che con il suo immobilismo ha allargato il solco tra cittadini e le istituzioni e ha peggiorato le condizioni economiche e le prospettive di vita degli italiani.
Perciò riteniamo che andare il più presto possibile alle elezioni, reintrodurre una normalità democratica (che è fatta anche di conflitti sociali) sia l’unica strada che la sinistra possa e debba imboccare per non correre il rischio di una pericolosa involuzione democratica del nostro paese”.