25 Dicembre 2024 14:59

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IMPERIA. DOPO LE DIMISSIONI STRESCINO È UN FIUME IN PIENA:”LA RARI NANTES BARZELLETTA D’ITALIA, L’HANNO DISTRUTTA. ORA QUERELO…”/IL LUNGO SFOGO

In breve: L’assessore allo sport e manifestazioni del Comune di Imperia Paolo Strescino ha rassegnato, questa mattina in Comune, le proprie dimissioni.

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Imperia. L’assessore allo sport e manifestazioni del Comune di Imperia Paolo Strescino ha rassegnato, questa mattina in Comune, le proprie dimissioni. Dopo la comunicazione alla stampa, l’ex Sindaco ha parlato a ruota libera, per circa 40 minuti, toccando vari argomenti quali La piscina comunale, il teatro Cavour, la politica locale, l’imprenditoria locale e tracciando un bilancio della sua lunga attività politica amministrativa.

“Nel mio percorso è evidente ci sono stati tanti errori e degli errori bisogna farne tesoro. Percorso politico che ho notato in questi anni un po` deteriorarsi perché è evidente per chi sta fuori dalla politica, dal Comune, non ha la chiara percezione secondo me di come funziona in Comune. Carlo Capacci, credo sia uno di quegli imprenditori della nostra città da portare ad esempio, che è impegnato nel settore del terziario avanzato come quello che diverrà il museo navale. Quante aziende del genere ci sono ad Imperia? quattro? e quanti dipendenti contano? più dell`Agnesi. Queste sono le sfide che ha davanti il Sindaco Capacci perché la città, la mentalità e un certo modo di far politica non lo cambi in due anni o in tre, l`ho visto negli ultimi avvenimenti in questi giorni. Mi sembra che la lancetta dell`orologio si sia rispostando indietro di tre anni. In questa città si muovono tantissime persone senza secondi fini che fanno volontariato che lavorano nelle associazioni e che impegnano il loro denaro nelle associazioni sportive e non, ce ne sono tantissimi centinaia e centinaia. Io vedo giovani che vanno a pulire le spiagge, questa è la parte sana della città, ci sono imprenditori che fanno gli imprenditori in una certa maniera e ci sono quegli altri che invece hanno fatto un gran casino. Poi quando giri per la città vedi alcuni che passano come fossero i padroni di Imperia invece hanno seminato casini a destra e a manca”.

Hanno fatto debiti a destra e a manca. Questi dicono il peggio che possa capitare per la testa, sicuramente non sono esempi, non perché lo dice Strescino, ma perché lo dicono tutti, perché è la loro storia personale che non è da portare da esempio. Io vorrei adesso abbiano il buon gusto di farsi da parte una volta per tutte. Ma non parlo necessariamente di chi fa la politica. Chi fa la politica fa quel che gli pare, si presenta alle persone e le persone lo eleggono o non lo eleggono. Chi è eletto svolge il suo mandato, chi non è eletto, no. Io oggi chiudo un percorso della mia vita, ne ho 39 e 20 li ho passati qua dentro e sono di più quelli qua dentro che quelli fuori. Con sacrifici, con forza, con passione, con cose secondo me fatte bene e con altre no, perché come vi dicevo prima, gli errori che ho fatto sono stati tanti.  Uno dei motivi che mi hanno portato a parlare con Carlo è che credo non sia giusto che io rimanga a fare l’assessore, perché ogni volta che parlo combino un pasticcio, e l’amministrazione e la città oggi credo abbiano bisogno di tutto fuorchè di pasticci, di litigate, di articoli sui giornali, di querele e di denunce. Carico secondo me l’amministrazione, che non ne ha bisogno, e la giunta, di una pressione standoci dentro che secondo me non è giusto che abbia. Perché il Sindaco e la giunta oggi devono garantire la città, perché qui ragazzi, è vero che siamo andati a visionare il museo Navale, però nel frattempo stiamo chiudendo il teatro Cavour.

Il teatro Cavour sarà colpa di Capacci? Sarà stata tutta colpa di Strescino? Qualcuno sicuramente dirà così, io credo invece che ci siano stati dei passaggi profondamente sbagliati dal punto di vista della prospettiva della città, ok? Perché tanto la città, è inutile che ci nascondiamo dietro un dito, Sindaco, abbiamo il sole, il mare, abbiamo delle bellezze dal mio punto di vista straordinarie che non riusciamo a veicolare e lo dico da Assessore al Turismo ancora per cinque minuti. Non riusciamo a veicolarle, perché per veicolare le cose ci vuole il denaro e oggi di denaro questa amministrazione non ne ha, gli sponsor sono sempre meno, anche in conto alle pubbliche amministrazioni, noi questa cosa non siamo riusciti a farla. Però dobbiamo avere la coscienza che queste cose secondo me le abbiamo, abbiamo l’alimentazione, abbiamo la dieta mediterranea, quando eravamo al museo navale parlavamo di Imperia capitale mondiale dell`olio d’oliva. Secondo me questa è la sfida di prospettiva che ha l’amministrazione Capacci. Amministrazione che ora viene inchiodata dalla richiesta della prima commissione per verificare cos’ha fatto la Go Imperia, ma siamo impazziti? Prima siamo passati in via Scarincio, la passeggiata era una delle opere a scomputo che doveva fare la Porto di Imperia e che non ha fatto, ma ha contabilizzato.

Eppure la Go Imperia ha pagato in tutto e per tutto, intendo la spazzatura, le tasse comunali. La piscina è stata riaffidata la piscina alla Rari Nantes, io ho fatto una battaglia, non col sindaco, ma sul concetto che, secondo me, una piscina che fa parte del comune di Imperia, deve essere gestita da una società non a scopo di lucro. Mi pare sia successo l’esatto contrario, è stata riaffidata una piscina…La piscina è di tutti gli Imperiesi e non di 4 persone.

Capacci le cose le può fare bene, le può fare male, può ripresentarsi sindaco, può non farlo,cosa succederà io non lo so , è evidente per quanto mi riguarda che insieme ad altri ho sposato un progetto di cambio di modo di operare, di modo di vedere la nostra città, a partire da qui dentro, mi auguro e spero che il progetto che è stato lanciato possa andare avanti, non per il bene di Capacci, che di fare il sindaco ha avuto solo più problemi che altro, e io uguale, perchè qui a divertirsi non ci è venuto nessuno, ne io ne lui, perchè qua nessuno si è divertito a fare il sindaco, io per niente, forse sei mesi all’inizio e basta.

‘Hanno approvato il bilancio e non si erano neppure accorti e fecero finta di niente che Strescino era ancora insolvente. Valli a cercare con il ragioniere questi spendaccioni , chi non paga fa pagare alla società anche l’Iva’. Allora, io mi domando, premesso il fatto che questo signore, Cristiano Sapienza, si becca una bella querela, perchè di questi personaggi, tipo il medico che ha refertato la testata a Dulbecco, dottore o dottoressa, io non sono chi sia stato, se l’è inventato. Io non sono ancora andato a vedere chi è ma tanto ci andiamo, ma si è inventato sta roba.. E cosa facciamo? finta di niente? Ora devo far finta che questo signore, Cristiano Sapienza, non abbia scritto queste porcate su di me e su mio figlio, ma stiamo scherzando o cosa? Ma hanno idea di cosa vuol dire lavorare? Hanno idea di cosa vuol dire alzarsi alle 5 del mattino e finire di lavorare alle 7 di sera? O aprono solo la bocca e scrivono delle cose che sono indegne, dovrebbero vergognarsi, Ramone e Sapienza dovrebbero guardare quello che hanno fatto loro. Se hanno dato dei soldi come ho fatto io alla Rari Nantes, di tasca mia. Questi hanno fatto un casino. La Rari Nantes Imperia è la barzelletta d’Italia”.

Io agli Imperiesi dico ragazzi occhio, che nel dire Capacci non è buono, che non è capace, magari rifacciamo salire quelli. A me va bene lo stesso, tanto io esco dalla politica. Chiudo il cancello di casa mia e non entra nessuno. Ora io ho risparmiato tutti gli altri , tipo la Serafini, a cui io da assessore, sindaco, ho dato un incarico, un incarico da 2400 euro per correggere le bozze di suo padre sul Museo Navale. Però effettivamente la competenza ce l’ha, no problem ci mancherebbe, e ora questa ci è rimasta male? Ragazzi la politica che piaccia o non piaccia a chi sta fuori,  funziona anche con le società partecipate, di cui gli altri han fatto carne di porco e oggi vengono a fare lezione a Capacci. Ma dico scusate , ma stiamo scherzando? ma è sempre stato così, cosa stiamo dicendo?

Se un’associazione invita l’assessore ad una manifestazione è giusto che io vada perché gli imperiesi mi pagano e allora l’assessore lo faccio se riesco a farlo bene, se no non lo faccio. Ci abbiamo provato, ci siamo dati dei tempi e alla fine ho detto, Carlo con il mio lavoro non riesco a fare l’assessore e a garantire una presenza né in Comune, né in consiglio comunale né alle manifestazioni perché ne ho fatte migliaia. Sul principio del turn over, sul principio del ricambio, che giustamente la gente richiede, io credo e spero di interpretare il sentimento dei più che è quello di cambiare, l’importante è che poi nel cambiamento non si vada a marcia indietro. Questa città ha una quantità di problemi che in due anni non ce la fa, probabilmente neanche in cinque.

Passare da quello che vuole fare l’assessore, anche questa mi sono sentito dire, dopo che mi ero dimesso da presidente del consiglio. Io vorrei sapere… Me ne trovate uno che dica volontariamente: sentite io non sono in grado di fare sta cosa per cui mi pagate e responsabilmente me ne vado perché sento doveroso anche il principio del ricambio, perché sono lì da vent’anni, perché non ho più niente da dare, perché ho già dato tutto quello che potevo. Però su quelli della Rari ci picchiamo come dei treni, la Strescino Srl e socio, mio padre, siccome hanno insultato lui, mia madre e i miei nonni. Se fosse stato Marchionne, Capacci o un altro imprenditore di qua la critica la prendevo e ne avrei fatto tesoro. Ma da questi personaggi che sono squalificanti per quello che hanno fatto nella loro quotidianità, le lezioni non le accetto perché sono offensivi e bugiardi.

Io ci tengo alla Rari Nantes, l’ho sempre sostenuta. Se non gli organizzavamo le cose noi non erano neanche in grado di fare niente. La festa per la coppa Len se non c’era il Comune non si faceva chiaro? Se esiste questa squadra non è merito di questi che ci sono adesso. Questi hanno sempre cercato scientificamente di distruggerla. Le due big, Giulia e Giulia, nell’ufficio del sindaco quando ero sindaco, due che non vi cito che sono sempre due di questi mi dissero: “queste le vendiamo”.”

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