Un anno e sei mesi di carcere. Questa la pena inflitta dal giudice Paolo Luppi a un 26enne di origine boliviane, difeso dall’avvocato Andrea Artioli, a processo per lesioni personali a resistenza a pubblico ufficiale. I fatti risalgono allo scorso mese di ottobre, quando il giovane sudamericano aggredì due Carabinieri con calci e pugni nel pieno centro di Oneglia dopo un inseguimento.
Questa mattina in Tribunale a Imperia il giudice ha letto la sentenza. Entrambi i Carabinieri si sono costituti parte civile, difesi dall’avvocato Raffaella Agnese, per lesioni personali e per insulti e minacce. Come risarcimento danni il giudice ha stabilito il pagamento da parte del 26enne ai due militari di una cifra intorno ai 3 mila euro, oltre al pagamento delle spese processuali.
Il 26enne, che ha sulle spalle diverse denunce, per lesioni personali, per danneggiamento (per aver distrutto svariati specchietti di auto in sosta) e per possesso di stupefacenti, si trovava in carcere dal maggio scorso dopo l’inasprimento delle misure cautelari disposto dal PM dopo che il giovane aveva minacciato, al termine di una lite domestica, di distruggere l’abitazione a colpi d’accetta. Dopo la condanna a un anno e sei mesi di carcere, il giovane è stati rimesso in libertà per effetto della sospensione condizionale della pena.
LA VICENDA
Il giovane era stato fermato per un normale controllo ai Giardini Toscanini. Alla richiesta di documenti, il 26enne boliviano aveva reagito con calci e pugni. Bloccato dai militari, il sudamericano riuscì a sfilarsi la maglietta e a darsi alla fuga. I due Carabinieri partirono così all’inseguimento a piedi, arrestando il 26enne in piazza Doria dopo una nuova colluttazione.