“Le affermazioni fatte dalla Dirigenza dell’ASL nella trattativa di martedì u.s. sono la dimostrazione della perdita di rotta della nave che ormai va sempre di più alla deriva”. A scriverlo è il segretario territoriale della UIL FPL, Giacomo Vernazza, che così continua:
“Martedì il Direttore Generale affermava che lo stallo dei servizi è dovuto alla nota del Presidente della regione Totti che non gli ha permesso di nominare le posizioni organizzative.
Giorni orsono comunicava a tutto il mondo che l’ospedale unico non si sarebbe mai fatto, salvo poi ritrattare giustificando il suo atteggiamento come “ una provocazione”.
Sempre in quel periodo asseriva che già dal 2012 la dirigenza dell’ASL 1 Imperiese ha adottato nella riorganizzazione “un modus operandi che viene dalla gestione delle situazioni di difficoltà in zone di guerra”.
Siamo conviti che il sistema, così come gestito in questi ultimi anni, sia stato non da zona di guerra ma da Caporetto dove, per inidoneità al comando degli alti gradi, regnava la confusione più totale facendo ricadere la colpa di tutto sull’inefficienza delle truppe. I cittadini utenti della provincia di Imperia vengono definiti come persone da cambiare culturalmente e i dipendenti, da quello che emerge nelle trattative sindacali, a nostro modesto parere, vengono individuati come soldati da mandare al macello e tutto questo per quale vittoria finale?
Le altre ASL della Liguria ricevono autorizzazioni per assumere il personale necessario al mantenimento dei servizi minimi di assistenza mentre i dirigenti dell’ASL 1 chiudono temporaneamente alcuni servizi nell’Ospedale di Sanremo per tamponare un’ennesima emergenza da loro stessi creata con scelte inopportune fatte nel corso degli anni e ciò con gravi ricadute sui cittadini utenti e sui lavoratori.
Il numero degli addetti per i servizi minimi di assistenza viene garantito da personale in servizio straordinario proveniente da altri reparti e non in grado di poter accedere ai dati degli utenti perché privo di password del computer del reparto dove viene comandato, con la conseguenza che spesso non è messo in condizione di dare la terapia almeno che non vi sia la presenza di un altro infermiere del reparto in servizio; il superamento del limite legale del lavoro straordinario viene camuffato con strani codici e se del caso recuperato secondo indicazioni date ai capo-sala da coloro che al vertice dell’organizzazione del personale, seduti dietro una scrivania, non hanno la minima sensazione di cosa oggi voglia dire operare all’interno di un reparto dell’ASL 1 Imperiese.
Crediamo che questa dirigenza abbia centrato ben pochi obiettivi; nella nostra provincia il malumore dell’utenza continua a salire per la continua inefficienza della macchina sanitaria che è sotto gli occhi di tutti, mentre il personale è stanco e sfiancato da una gestione personalistica del sistema che non garantisce forme contrattuali eque con ciò che giornalmente viene chiamato ad affrontare come truppa di prima linea.
In questo ultimo anno la sede di Bussana è diventata oggetto di numerose indagini della Procura della Repubblica sulla “gestione allegra” con la quale è stata gestita la nostra ASL, ma anche in questo caso quello che ci meraviglia è che la Dirigenza non sia capace di fare autocritica e continui a pensare di aver agito sempre benissimo e nel supremo interesse del bene collettivo e che siano invece cittadini e lavoratori ad aver sbagliato tutto.
Poiché vogliono appiopparci il titolo di “UILFPL il sindacato dei provocatori”, per sgombrare il campo da ogni facile illazione chiediamo a questa Dirigenza ASL se ha mai richiesto alla Regione deroghe di assunzione di personale per garantire i minimi assistenziali nelle misure da noi proposte ed in linea con la legge? Se le poste di bilancio, come da noi più volte rimarcato, sono state sempre improntate a garantire i servizi minimi assistenziali? Se ha mai dato corso alla nostra proposta di rilevamento reale della collocazione del personale dipendente per arrivare ad una riorganizzazione dei servizi confacente alle vere esigenze della collettività? Se ha mai dato corso all’incremento, da noi sollecitato, dell’Assistenza Domiciliare Integrata come previsto dalle indicazioni regionali?
Crediamo che, l’approvazione del bilancio dell’ASL da parte dell’assemblea dei sindaci non sia stata una scelta giusta perché il bilancio è la linea organizzativa della Azienda Sanitaria Locale ed approvare un bilancio che non và nell’interesse degli utenti vuol dire non rispettare la volontà del popolo sovrano. Per dimostrare le verità delle nostre affermazioni invitiamo tutti i sindaci dei Comuni della Provincia di Imperia ad indire tra i cittadini dei loro comuni un referendum consultivo sul gradimento dei servizi sanitari resi dall’ASL 1 Imperiese.
Capiamo di essere un sindacato scomodo, ma siccome per nostra cultura il sindacato è tutela dei cittadini e dei lavoratori, noi stiamo in mezzo alla gente e ne cogliamo le esigenze, cosa che se anche altri facessero ne coglierebbero proposte per far funzionare veramente il sistema sanitario Imperiese con largo consenso, senza dover oggi parlare di “zone di guerra” e poi magari domani indicarci come luogo di cura gli ospedali di “Emergency” o di “Medici senza Frontiere”.