Estate, tempo di vacanze per gli studenti. Ma l’edilizia scolastica non va in vacanza e bisogna lavorare perché i problemi presenti a giugno non siano ancora lì a settembre, alla riapertura delle scuole. È proprio questa la preoccupazione dei genitori degli studenti del plesso scolastico di Piazza Ulisse Calvi, che comprende IPC, Liceo Classico e Istituto Tecnico Turistico. Un pezzo di storia di Oneglia che, dopo aver visto passare per i suoi corridoi Premi Nobel come Renato Dulbecco, ora cade letteralmente a pezzi a causa dell’incuria. Il plesso ospita dagli anni ’80 anche la sede dell’Unitre, l’Università della Terza Età, che conta 106 iscritti e dispone di un’accogliente aula, attrezzata con computer, armadietti e tutti gli altri strumenti necessari agli studenti. Proprio all’Unitre è stato chiesto da parte dei genitori, preside e Provveditorato, di “prestare” la propria sede, in un atto di solidarietà tra studenti, ai più giovani, trasferendosi altrove, per esempio nei locali del Polo Universitario di Imperia.
Nicola Podestà, Presidente dell’Unitre e Assessore del Comune di Imperia, risponde così a questa proposta: “Se sapessimo che la soluzione è risolutiva, ce ne andremmo anche. Il problema è che la nostra sede è troppo piccola per accogliere tutte le classi disagiate. Non ci mettiamo di certo a fare le barricate, ma per noi spostarci equivarrebbe a chiudere. Per i nostri 106 iscritti l’aula di Piazza Ulisse Calvi è ormai un punto di riferimento, un centro culturale , una vera e propria casa, insomma molto più che un’Università. Se venisse spostata in un luogo decentrato, non sarebbe più facilmente raggiungibile e molti dei nostri anziani dovrebbero rinunciare alle proprie attività culturali e ricreative”. Si tratta quindi di un braccio di ferro nel nome della cultura tra studenti e tra generazioni, con gli anziani che per il momento hanno la meglio. Se è vero che l’aula dell’Unitre potrebbe non essere risolutiva è vero anche che darebbe una “boccata d’ossigeno” agli studenti in emergenza.
La situazione dei giovani, sembra infatti ben più grave, come ampiamente documentato prima della fine dell’anno scolastico da Imperiapost, con le immagini degli studenti dell’Istituto Tecnico Turistico “accampati” nei corridoi perché la loro aula era stata dichiarata inagibile in quanto non poteva sopportare il peso di alunni e attrezzature.
Un altro caso eclatante era stato quello del Liceo Classico De Amicis, all’interno del quale erano iniziati, inspiegabilmente ad anno scolastico ancora in corso, alcuni lavori di manutenzione che avevano costretto alunni e insegnanti a spostarsi in aule troppo piccole per ospitarli o destinate ad altre funzioni, come ad esempio l’aula informatica, togliendo di fatto la possibilità agli alunni della altre classi di usare i computer. Senza contare che le polveri sollevate dagli operai all’opera avevano causato crisi di asma tra studenti e professori.
Si è svolto in questi giorni un incontro tra Nicola Podestà e Fabio Natta, Presidente della Provincia di Imperia, per cercare di risolvere la situazione. Una delle ipotesi al vaglio sarebbe quella di trovare aule disponibili in altri istituti scolastici in cui mandare gli alunni del’ITT e del Classico che a settembre non potranno far ritorno nelle proprie aule. Soluzione che, se andasse in porto, provocherebbe non pochi disagi per alunni e professori, ma garantirebbe agli studenti aule agibili.
A cura di Anna Innocente Furina