“Noi siamo grati a tutti, Vigili del Fuoco e Protezione Civile in primis, per quello che hanno fatto in questi giorni per nostro padre, ma è difficile accettare lo stop delle ricerche”. Queste le prime parole di Diego e Giulio Carenzo, figli del 74enne Domenico Carenzo, scomparso domenica scorsa, 5 luglio, da strada dei Bricui, alle Cascine, sulle alture di Imperia, a seguito della decisione della Prefettura di sospendere le ricerche.
“Abbiamo ricevuto la notizia ufficiale poco fa – aggiungono, contattati da ImperiaPost – Non ce l’abbiamo con le istituzioni, ma con la legge italiana che non ci tutela come cittadini. Come si possono sospendere le ricerche dopo soli dieci giorni? In altri Stati si andrebbe avanti con le ricerche. Vorrà dire che proseguiremo da soli, affiancati dagli amici. È una situazione assurda, siamo distrutti, non dormiamo da giorni. Le ricerche hanno battuto un’area di 300 km e non è stata trovata nemmeno una traccia. È difficile muoversi, anche per noi, in questo stato di totale incertezza. Si tratta di un uomo uscito di casa con un paio di scarpe da ginnastica, pantaloncini e una camicia per andare a fare una passeggiata. Ha con se al massimo 50 euro. Il bancomat non é stato utilizzato. Come può essere scomparso così, nel nulla?”.
“Abbiamo incontrato ancora una volta la donna che sostiene di aver visto nostro padre in autobus – concludono Diego e Giulio – Ha confermato di essere sicura di aver visto nostro padre. Ed è questa la speranza a cui ci appigliamo. Tutte le altre segnalazioni si sono rivelate non attendibili. Abbiamo cercato anche nel deposito oggetti smarriti del Riviera Trasporti, nella speranza che magari nostro padre avesse perso il cappello o qualche oggetto nel tragitto. Vogliamo lanciare un appello, chiunque veda nostro padre chiami immediatamente il 112 o il 113. È una persona mite, non spaventatevi”.