Imperia. Sara Serafini, ex assessore alla cultura e figlia del direttore del museo navale, ha inviato una nota stampa per replicare alle accuse lanciate dal suo successore in comune Paolo Strescino.
“In relazione a ciò che leggo su imperiapost preciso quanto segue: il testo della mail era riferito non alla sottoscritta, ma a una terza persona come appare evidente dalla sintassi e dalla consecutio temporum. Mio padre scriveva a una dipendente della ditta degli allestimenti che, a suo dire, aveva alterato concetti fondamentali nel layout finale ante traduzione in inglese.
Se all’assessore è stata passata una velina travisata o se lui non ha capito, questo non lo so. In ogni caso, per precisare bene la mia posizione, l’incarico che avevo non era certo di ‘correttrice bozze’ come mi ha liquidato il venditore di damigiane in questione.
E comunque si è concluso il giorno dopo la sua conferenza stampa, quando ho scritto sia al dirigente del settore cultura, che al vicesindaco, che alla ditta di allestimenti, comunicando loro che non avrebbero avuto più alcun mio contributo, ne verbale, ne professionale, ne tantomeno diplomatico con l’associazione amici del museo navale. In parole povere: tanti saluti e arrangiatevi.
Avevo gia’abbandonato l’incarico questo inverno per evidenti motivi personali, ma poi su preghiera insistente dell’assessore ai lavori pubblici ( l’unico vero regista della pratica museo navale in questi ultimi sei mesi), ing. Zagarella, ben consapevole del valore del mio apporto, avevo ripreso a lavorare nello staff allestitivo”.