E’ cominciato in modo pacato il secondo consiglio comunale dell’amministrazione Capacci, ma si è andato via via scaldando con il susseguirsi dei punti all’ordine del giorno. Dopo la costituzione delle commissioni consiliari, elette all’unanimità, e la nomina della commissione per la formazione degli elenchi comunali dei giudici popolari – Riccardo Ghigliazza, Camilla Balestra – , si è affrontata la questione della liquidazione della Eco Imperia Spa.
Il servizio di smaltimento rifiuti è ora affidato alla società Tra.De.Co, ma rimangono molti punti in sospeso riguardanti la precedente gestione, proprio come ha fatto notare Antonio Russo (M5S) chiedendo come verranno gestiti e “smaltiti” i costi residui e le passività della Eco Imperia. Stesse preoccupazioni anche da parte di Gianfranco Grosso (Imperia Bene Comune) che, oltre alla speranza di trovare un liquidatore di parte pubblica, ha portato all’attenzione del consiglio alcune discrepanze tra gli ultimi due bilanci dell’azienda. Pronta la risposta dell’assessore Guido Abbo che ha tranquillizzato la comunità sui costi di liquidazione dell’azienda: “Il cda della Eco Imperia Spa ha dichiarato che l’attivo del bilancio è sufficiente per regolare le passività e quindi la liquidazione per il Comune sarà a costo zero”.
L’ultimo punto all’ordine del giorno riguardava l’inquinamento acustico e le deroghe da poter concedere ai locali per l’organizzazione di manifestazioni musicali e di intrattenimento. La proposta dell’assessore all’ambiente Nicola Podestà consisteva nell’aumentare le deroghe per i locali fino a 60 giorni, chiarendo che si tratta di una soluzione tampone da rimodellare, sperando nella collaborazione dei cittadini. Un cambio interno al regolamento insomma che è stato immediatamente criticato da Giuseppe Fossati (Imperia Riparte): “Si tratta di un argomento delicato e voi state sbagliando la normativa”. Dopo aver spiegato il perché si stava sbagliando, Fossati ha proposto due emendamenti: uno che riguardava la possibilità di allungare l’orario per le manifestazioni fino alle 00.30, l’altro che proponeva invece di mantenere a 15 il numero di deroghe possibili.
Da qui l’inizio della bagarre tra i consiglieri: dopo la richiesta di delucidazioni del consigliere Mauro Servalli (Imperia Bene Comune) se con “deroghe” si intendesse giorni in più per fare le manifestazioni o la possibilità di mantenere i volumi più alti in determinate occasioni, è scattata l’ira della consigliera Ida Acquarone (Pdl): “Siete passati alla Marina in questo weekend? In alcuni punti la musica era piacevole, in altri era terribile e alle 3 di notte si faceva festa come se fossero le otto di sera. E’ inaccettabile”. Parte poi la proposta di un altro emendamento da parte di Imperia Bene Comune che chiede di mettere la scadenza al 30.4.2014 per approvare una delibera definitiva sull’argomento, ma il dibattito non si ferma e rimbalza tra i toni apocalittici di Giuseppe Fossati che parla di danni alla salute e i toni di scherno del consigliere Giorgio Montanari (Pd) che risponde “la salute prima di tutto, come diceva sempre mia nonna”. In conclusione tutti si sono trovati concordi sulla necessità di una normativa più chiara che regolamenti, senza danneggiare né gli esercenti, né i cittadini, il numero di deroghe (in termini di orari e valori limite e non di giorni). Si è passati così alla votazione sugli emendamenti: tutti favorevoli all’emendamento proposto da Imperia Bene Comune, e al primo emendamento proposto dal consigliere Fossati sul prolungare l’orario fino alle 00.30. Sette favorevoli, 4 astenuti e 21 contrari invece sulla seconda parte dell’emendamento, sempre proposto di Imperia Riparte, sulla concessione di 15 deroghe.
Selena Marvaldi