Oltre trecento persone hanno partecipato, domenica 18 luglio, alla “Commemorazione dei caduti di Conio della guerra del 15/18 del gruppo ANA di Conio”: presieduta dal Vice Comandante nazionale delle Truppe Alpine Generale Marcello Bellacicco (un grande onore per gli alpini del piccolo paese della Valle Impero) erano presenti oltre al Gruppo alpini di Conio anche quelli di Imperia, Vasia, Pontedassio, Buggio (Pigna), Molini di Triora, Borghetto d’Arroscia, Ceriana, il gruppo Bersaglieri di Imperia, il Sindaco di Borgomaro Adolfo Ravani, il Parroco di Conio, il Comandante della stazione Carabinieri di Borgomaro, il Presidente del “Coro ANA Monte Saccarello” Gianpaolo Nichele, oltre ai cittadini di Conio e dei paesi vicini.
I momenti salienti della articolata cerimonia sono stati: nel pomeriggio il ripristino di una antica edicola votiva nei pressi della “Fontana del Ruggio”, l’alzabandiera con postazione della corona d’alloro e gli “Onori al Monumento ai Caduti” (un grande masso con una fontana d’acqua che vi sgorga ai piedi), il ricordo dei dodici caduti coniesi della Grande Guerra alla lapide sulla facciata della parrocchiale con i nomi scanditi dal capogruppo Tino Bazzano e la risposta “Presente!” del generale Bellacicco e degli alpini.
Straripante la piccola chiesa per la Santa Messa solenne officiata dal Parroco don Fanuel, impreziosita dal Coro Sant’Antonio di Borgomaro con la solista Claudia Giribaldi di Pantasina, e dai numerosi gagliardetti schierati davanti all’altare; una tromba ha suonato al termine “il silenzio” seguito da un lungo applauso.
Un aperitivo ha preceduto, in Piazza della Fontana, l’ultimo avvenimento della giornata: la “Cena alle stelle” davanti al Castello di Conio che domina tutta la Valle Impero. I piatti prelibati (immancabili i fagioli bianche dop), preparati dalle “Donne degli alpini”, sono stati molto apprezzati dai commensali italiani e stranieri. Si è notato che il servizio ai tavoli, curato da camerieri con cappello piumato, a volte era interrotto dagli apprendisti-camerieri che si intrattenevano fra i tavoli a sostenere improvvisati cori alpini a cui, pare, abbia preso parte anche il generale Bellacicco.
Dal cielo che sovrastava con stelle brillanti Conio, i paesini da presepe della Valle Impero e gli alpini di oggi ci piace immaginare si siano affacciati commossi i dodici alpini che dalla Grande Guerra non sono tornati, cento anni fa, al proprio focolare.