I quotidiano di oggi riportano la notizia della richiesta da parte delle Giunta regionale dell’istituzione in Liguria di un Centro di Identificazione ed Espulsione per migranti irregolari. Proposta a quanto pare bene accolta anche dai sindaci di Imperia e San Remo sostenuti dal PD.
“Da parte nostra – Scrive Lucio Sardi, Segretario provinciale di Sinistra Ecologia Libertà – vogliamo ribadire che i CIE sono lo strumento più disumano, costoso e inefficiente di tutto il sistema di gestione dell’immigrazione.
DISUMANO perché i CIE sono luoghi dove vengono rinchiusi in regime quasi carcerario persone che non hanno commesso nessun reato, infatti essere senza documenti è un illecito amministrativo. Questo è contrario alla Costituzione e contrasta anche con lo spirito della stessa Direttiva Ue sui rimpatri. Disumano perché le condizioni di permanenza sono spesso disastrose, come dimostrano le ispezioni effettuate e lo stesso fatto che, degli 11 centri istituiti in Italia, solo 5 sono ancora operativi e gli altri chiusi.
COSTOSO perché malgrado la spending review del 2011 abbia limitato la spesa per ospite a 30 euro più Iva al giorno (somma peraltro del tutto insufficiente per garantire condizioni decenti) la gestione dei CIE nel suo complesso arriva a costare l’incredibile cifra di 55 milioni di euro all’anno.
INEFFICIENTE perché dopo aver speso questa montagna di soldi il sistema riesce effettivamente ad espellere un numero molto limitato di persone. Si calcola che il numero dei rimpatriati attraverso i CIE nel 2013 siano circa lo 0,9% degli immigrati in situazione irregolare presenti sul territorio italiano.
Inoltre questa soluzione non presenta nemmeno vantaggi rispetto alle preoccupazioni della cittadinanza. E’ curioso che le forze politiche che oggi governano la regione, sempre attente a cavalcare il populismo sull’immigrazione, non si siano fatte la domanda su chi vorrebbe un CIE sul proprio territorio, sindaci compresi.
A questi dati disastrosi vogliamo contrapporre l’esperienza di accoglienza ed ascolto di Ventimiglia, dove l’arrivo dei profughi è stato gestito con grande generosità dalle amministrazioni locali dalle associazioni di volontariato e da centinaia di italiani solidali. A distanza di oltre un mese dall’inizio della vicenda non si segnalano problemi di ordine pubblico in un clima civile e sereno”.