Diano Marina – Una folla commossa ha dato l’ultimo saluto a Mauro Feola, l’imprenditore vitivinicolo dianese di 50 anni, morto sabato scorso in mare nel tentativo di salvare il figlio in difficoltà. La chiesa di Sant’Antonio Abate si è riempita di amici, parenti e i molti conoscenti ma soprattutto dei Goliardi Dianesi che hanno portato in spalle il feretro. Era un uomo conosciuto e molto amato proprio per la sua voglia di vivere così come l’ha ricordato un giovane scout che lo ha definito il suo “maestro”. In chiesa stretta attorno alla moglie Monica e al figlio la comandante della Polizia Municipale Daniela Bozzano. Presenti anche il sindaco Giacomo Chiappori e gli assessori Za Garibaldi e Bregolin.
A raccontare della vita di Feola Don Gianfranco Minasso, parroco della chiesa di Sant’Antonio Abate ma anche l’amico ed ex compagno di scuola Don Dino, cappellano della scuola degli enologi piemontese frequentata da Mauro.
“Si è fatto buio in questa chiesa – ha detto Don Gianfranco – e così come dentro di noi, siamo tutti con la testa bassa. Mi sento incapace di parlare e le parole in questo momento danno fastidio. Non voglio appesantire l’angoscia di tutti voi e dei familiari privati di una parte della loro stessa vita. Un macigno che opprime il cuore degli amici e compagni di scuola con i quali ha condiviso tanti momenti di allegria. Non ci resta altro allora che unirci in questo abbraccio, in questa presenza viva e silenziosa. Non siamo soli perché Gesú non ci abbandona. Ci raccogliamo allora nella preghiera per evitare di precipitare in questo dolore. Affidiamo Mauro alla misericordia di Dio e invochiamo la Madonna del Carmine”.
“L’amore è la via maestra della vita – ha detto Don Dino – e Mauro con il suo ultimo gesto ha dimostrato di amare. Noi compagni di scuola lo ricordiamo con molto affetto”.
La folla commossa, dopo l’intervento del giovane scout, si è lasciata andare in un applauso liberatori. Al termine della cerimonia i goliardi dianesi lo hanno salutato cantando un inno.
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