Non si parla d’altro in città che della protesta del movimento dei “forconi” che per due giorni ha paralizzato le vie di comunicazione della città. Una città praticamente blindata dalle forze dell’ordine che, da ieri, presidiano tutte i punti strategici dove appartenenti del movimento potrebbero agire con l’ennesimo blocco stradale. ImperiaPost ha contattato Claudio Scajola, ex primo cittadino ed ex Ministro dell’Interno, per chiedere un commento su quello che è accaduto a Imperia.
Onorevole Scajola cosa ne pensa di quello che è successo a Imperia negli ultimi tre giorni?
“Sono atterrato in questo momento ero a Roma posso dire che è un momento difficile perché la crisi economica è fortissima colpisce tutti e la crisi economica adesso sta entrando nella fase più acuta. Gli indicatori ci vengono detti come miglioramento della situazione ma io credo che la crisi sia talmente profonda che prima di un anno e mezzo non vedremo segnali di miglioramento dal basso, sulle famiglie, sulle piccole imprese. La crisi è talmente forte che è comprensibile la protesta anche perché oggettivamente la manovra finanziaria che il Governo si appresta a varare è di assoluta debolezza quindi la protesta è comprensibile. I modi della protesta, però, non devono mai trascendere e questo significa dire cose ovvie”.
Come giudica l’operato delle forze dell’ordine?
“Non si deve da parte dello Stato consentire che vengano fatte violazioni di legge, la protesta è autorizzata nei limiti previsti e non può andare a danneggiare la vita degli altri e mi pare che in alcune realtà e in alcuni casi a Imperia ci siano state violazioni di legge da parte dei manifestanti. È anche vero che mi ha incuriosito che ci sia stata la paura della manifestazione fino a chiudere palazzi che devono essere sempre aperti.”
Il sindaco Carlo Capacci è stato molto contestato per la sua assenza. Lei come ex primo cittadino cosa ne pensa?
“Non mi piace mai giudicare gli altri io posso soltanto dire che il sindaco deve essere presente giorno e notte con il cellulare sempre accesso e con la presenza fisica in Comune. Avrà avuto motivi di particolare importanza che avranno impedito di rientrare ma certo la città ha sofferto prima il caso dei nove lavoratori della cooperativa che sono rimasti senza lavoro, poi la vicenda della spazzatura e poi quest’ultima vicenda che è di una gravità enorme: ecco forse avrà avuto motivi talmente importanti che non poteva rientrare, per carità”.
Secondo la sua esperienza come mai la protesta si è acutizzata in modo particolare a Imperia dove scene del genere potrebbero risalire agli anni 70?
“Sono rimasto molto colpito dal fatto che molti interlocutori a Roma mi abbiamo detto la stessa cosa che mi chiede lei. Mi hanno chiesto: “ma cosa succede a Imperia?” I notiziari parlavano di Torino e Imperia in modo particolare. Non so darle una spiegazione certo è che forse questa città sta soffrendo da qualche anno contrasti troppo forti e esasperazioni troppo accese, animi troppo conflittuali. Purtroppo alcuni esponenti politici hanno come abitudine quella di menar fendenti invece che quella di distendere e confrontarsi”.