Sospeso dai pubblici uffici per sei mesi per una presunta gestione ballerina delle ricette e dei rimborsi del servizio sanitario. Questo il provvedimento disposto dai Pm Paola Marrali e Alessandro Bogliolo nei confronti di F. R., 53 anni, in servizio pressa la farmacia di Prelà, comune della Val Prino, nell’entroterra di Imperia.
L’accusa di è indebita percezione di erogazioni da parte dello Stato. A condurre le indagini, scattate a seguito di alcune anomali segnalate dal Servizio Sanitario Nazionale sulle cosiddette “ricette rosse”, quelle rilasciate appunto da un medico dipendente del Servizio Sanitario Nazionale o convenzionato con esso e necessarie per l’acquisto di farmaci (la cui vendita è a totale o parziale carico del Servizio Sanitario Nazionale ), i Nas di Genova, coordinati dal capitano Mario Carta.
Il farmacista avrebbe, secondo l’ipotesi accusatoria, moltiplicato il numero di farmaci rilasciati a seguito della consegna delle “ricette rosse”. In che modo? Attraverso l’alterazione delle “ricette rosse” prescritte dal medico. Un rilascio di farmaci, a carico del Servizio Sanitario Nazionale, che avrebbe procurato allo Stato un danno quantificabile, secondo i Carabinieri, intorno ai 20 mila euro. Le indagini, sulle quale vige il massimo riserbo, proseguono a ritmo serrato, in particolare per risalire ai destinatari dei farmaci “gonfiati”.