Imperia. Il presidente del Consorzio irriguo di Gazzelli, Brunengo Robj, scrive per rispondere alle affermazioni del sindaco Nicla Tallone, la quale sosteneva che l’impianto idrico, che rifornisce Gazzelli, fosse regolarmente funzionante.
“Ritengo doveroso – Scrive Brunengo Robj – rispondere alle accuse da Lei rivoltemi nell’articolo pubblicato su alcuni organi di stampa e su manifesti affissi nel paese in cui risiedo, circa le responsabilità sulla carenza di acqua potabile nell’abitato di Gazzelli.
Dire che la responsabilità sta nella cattiva gestione dell’acquedotto irriguo è una falsità ed una mistificazione con le quali Lei, Sig. Sindaco, tenta di mascherare le sue manchevolezze, nel gestire l’emergenza idrica verificatesi in queste ultime settimane nell’abitato di Gazzelli.
Forse Lei non lo sa perché da anni risiede in un altro comune o forse perché, oggi, le fa comodo non ricordarselo, che:
a) Sia l’acquedotto pubblico sia quello irriguo, data l’alta concentrazione di calcare nell’acqua, da sempre, hanno avuto
problemi di otturazione dei tubi;
b) Proprio per affrontare e prontamente risolvere questi problemi si è costituito il Consorzio irriguo che, peraltro, sgrava il Comune di una incombenza molto pesante, sia in termini economici che di impiego di personale (dipendenti comunali);
c) A differenza di molti altri consorzi, il Consorzio irriguo NON beneficia di alcun contributo comunale ma anzi, con le
ultime manifestazioni di autofinanziamento tenutesi a Gazzelli il 2 e 4 luglio, ha DOVUTO PAGARE al Comune € 240,00
per l’ occupazione del suolo pubblico!!!!!!;
d) Semmai Sig. Sindaco, dovrebbe essere un po’ più illuminato e ringraziare il Consorzio di Gazzelli che grazie ai loro associati, GRATUITAMENTE, prestano la propria opera a favore della collettività.
Per una nota di colore e sdrammatizzare la discussione vogliamo riportare di seguito una novella, scritta qualche anno fa,
che si adatta al caso, emblematica su come, certi personaggi, in mancanza di argomentazioni valide, cerchino banali
pretesti per avere sempre ragione:
“Un lupo e un agnello, spinti dalla sete, si ritrovarono a bere nello stesso ruscello. Il lupo era più a monte mentre l’agnello beveva a una certa distanza, verso valle. La fame però spinse il lupo ad attaccar briga e allora disse:
“Perché osi intorbidarmi l’acqua?” L’agnello tremando rispose: “Come posso fare questo se l’acqua scorre da te a me?”
“E’ vero, ma tu sei mesi fa mi hai insultato con brutte parole”.
“Impossibile, sei mesi fa non ero ancora nato”.
“Allora riprese il lupo “fu certamente tuo padre a rivolgermi tutte quelle villanie”. Quindi saltò addosso all’agnello e se lo mangiò.”