Addio al 118, al 113 e al 115. Dal primo novembre, infatti, basterà comporre un unico numero, il 112, per chiedere l’intervento di un’ambulanza, dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri o della Polizia. Una vera e propria rivoluzione del soccorso, approvata dal Governo Renzi nell’ambito della riforma della pubblica amministrazione.
“Da qualche anno si sta lavorando al numero unico 112 come ha fatto la Lombardia – ha dichiarato all’Adnkronos Salute Francesco Bermano, presidente della Sis 118, Società italiana sistema 118 – È una semplificazione corretta, ma ci siamo arrivati con un ritardo enorme e sarà difficile cambiare la confidenza raggiunta dagli italiani con il 118».
La riforma della Pa è una legge delega, perciò, attraverso l’applicazione dei decreti legislativi, ci vorrà ancora un pò di tempo per la messa a punto e la concretizzazione della riforma.
“Ad oggi non siamo ancora pronti – ha aggiunto Bermano – Il 118 è uno dei numeri che tutti conoscono. Occorrerà anche dare il via a tutti i disciplinari tra i vari servizi che verranno coinvolti, oltre a formare il personale che dovrà rispondere al telefono o stilare le domande di tipo sanitario da rivolgere a chi chiama».