23 Novembre 2024 03:53

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23 Novembre 2024 03:53

L’EDITORIALE – LUCA STUFETTI, UCCISO DALLA CRISI. STRITOLATO DALLE BANCHE. CHE LA SUA MORTE SIA IL SIMBOLO DELLA BATTAGLIA VERSO UN PAESE MIGLIORE

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La morte di Luca Stufetti ha lasciato sgomenta tutta la città di Imperia. Non si può morire così, a 40 anni, buttandosi sotto un treno, ucciso dalla crisi, vinto dal Dio denaro. È uno schifo, perché Luca era circondato dagli amici, dai familiari, dall’amore di una compagna e di una figlia. E aveva un lavoro, un’azienda, purtroppo oggi non più sinonimo di sicurezza economica. Ed è questa la grande vergogna dei nostri tempi. Anche chi ha un lavoro non ha garanzie. Un costo della vita insostenibile, una pressione fiscale senza precedenti, banche senza scrupoli con alcuni e consenzienti con altri, stritolano i cittadini italiani togliendo il respiro e la voglia di vivere anche a chi è circondato da tutto ciò che dovrebbe rappresentare il vero sale della vita. Le lacrime di molti, oggi, sono lacrime di coccodrillo, perché la morte di Luca Stufetti era una morte annunciata. Era solo questione di tempo prima che un semplice cittadino, così come era Luca, decidesse di farla finita, strozzato dal peso del denaro. I segnali della crisi economica e della conseguente disperazione di gran parte del Paese, sono stati più che tangibili in questi mesi, ma in pochi hanno fatto qualcosa per evitare che la situazione degenerasse nella rabbia collettiva. E allora, che la morte di Luca Stufetti non venga dimenticata. Mai più sia permesso che un onesto e semplice cittadino sacrifichi tutto ciò che ha di più caro per colpa di quel maledetto Dio denaro che un tempo aveva la sembianze di una semplice banconota e che invece ora è una tragica ossessione. Addio Luca. Riposa in pace.

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