22 Novembre 2024 18:17

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22 Novembre 2024 18:17

STATALE 28, VARIANTE CHIUSAVECCHIA. ESPOSTO IN PROCURA DELLA ALEX SCAVI CONTRO CARENA COSTRUZIONI E ANAS. “Vantiamo crediti per 220 mila euro. Era tutto calcolato. È uno scandalo”

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Nelle scorse settimane, nel silenzio e nell’indifferenza più totale, è stata riaperta la variante di Chiusavecchia della Statale 28. Mentre la strada è nuovamente percorribile, però, la battaglia tra le tre ditte realizzatrici dei lavori di messa in sicurezza dell’intero tratto, la Carena Costruzioni e l’Anas, sta per finire in tribunale. La società sanremese Alex Scavi Srl, infatti, ha deciso di intraprendere le vie legali presentando un esposto presso la Procura della Repubblica di Imperia. Il motivo? Un credito da 220 mila euro verso la Carena Costruzioni Spa, società genovese incaricata dall’Anas della realizzazione della variante di Chiusavecchia della Statale 28 da pochi mesi in regime di concordato preventivo. La Carena, infatti, ha subappaltato i lavori di messa in sicurezza della variante a tre ditte, la Alex Scavi Srl di Sanremo, la SPF Srl di Pozzuoli e la Geoedile Snc di Pieve di Teco, non saldando crediti per centinaia di migliaia di euro.

Giovanni Fiordalisi e Francesco Olivo, rispettivamente direttore tecnico e amministratore unico della Alex Srl, hanno contattato Imperiapost per annunciare la decisione di presentare un esposto alla Procura delle Repubblica di Imperia.

“Le imprese coinvolte, tra le quali anche la nostra, nonostante l’interessamento da parte di alcune testate di informazione e delle istituzioni (Sindacati e Unione Industriali) non potranno assolutamente risolvere la questione in quanto il Decreto del Fare, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia, approvato in via definitiva e votato dal famigerato Governo Letta, permette a grandi gruppi o grandi imprese di continuare ad operare protetti da qualsiasi azione legale da parte di fornitori e/o sub appaltatori presentando semplicemente un concordato in bianco in continuità”.

“Quello che accadrà, in pratica, è che l’azienda debitrice, in questo caso l’Impresa Carena Costruzioni, appaltatrice dei lavori, potrà continuare ad operare, scaricando i propri debiti su fornitori e sub appaltatori, formulando successivamente, tramite un commissario giudiziale nominato dal tribunale, in questo caso il Dott. Ermanno
Martinetto di Genova, un’offerta di risarcimento in percentuale. A riguardo, occorre tener presente che tutte le offerte presentate in seguito all’entrata in vigore del Decreto del Fare, non hanno mai superato il 5% dell’intero importo del debito”.

“Abbiamo naturalmente fatto richiesta all’Anas sia per il blocco dei pagamenti, successivamente avvenuto presso il Compartimento Anas di Genova, e formulato domanda per poter devolvere perlomeno una parte del credito (un terzo) avanzato agli enti previdenziali, ma nessuna risposta ci è pervenuta se non una risposta automatica dal sito in cui si confermava di aver preso in carico la pratica. Informandoci comunque tra vari professionisti, abbiamo scoperto che il Decreto del Fare non permette neanche all’Anas di poter prendere iniziative a tutela dei sub appaltatori e fornitori. Anzi, un intervento dell’Anas pare possa rappresentare un ulteriore ostacolo alla procedura di concordato per il pagamento delle percentuali del debito ai creditori”.

“Detto questo, è evidente che in questa vicenda ci sia qualcosa di poco chiaro. Della situazione economica della Società Carena Costruzioni SPA si era a conoscenza dal 12 Ottobre del 2013, momento in cui, in provincia di Cosenza, nell’ambito dei lavori per l’ampliamento dell’Autostrada Salerno-Reggio Calabria, i segretari generali territoriali della Fillea Cgil, Fila Cisl e Feneal Uil, rispettivamente Antonio Di Franco, Mauro Venulejo e Bruno Marte, alla luce di quanto emerso durante un incontro tenutosi presso la sede della Confindustria di Cosenza con i rappresentanti della Carena Spa per la vicenda relativa alla chiusura di tre cantieri dell’autostrada, con oltre 400 dipendenti a rischio lavoro, avevano provveduto ufficialmente ad informare il Prefetto di Cosenza e chiesto all’Anas un incontro urgente per avere un quadro più completo della situazione”.

“Evidentemente, anche se appare strano, l’Anas di Genova non aveva avuto informazioni in merito, altrimenti non si spiegherebbe la decisione di aver fatto operare comunque la Carena nell’ottobre 2013, pagando tra l’altro un primo stato di avanzamento lavori senza richiedere la presentazione delle fatture quietanzate dei sub appaltatori o fornitori operanti nei cantieri della Statale 28. Appare tantomeno poco credibile che all’atto di stipula del contratto di
appalto tra Anas SPA e Carena SPA, quest’ultima abbia potuto fornire garanzie fideiussorie a tre mesi di distanza dall’avvio della procedura di concordato”.

“È evidente che era tutto perfettamente calcolato, come si evince anche dalla documentazione in nostro possesso. Un vero e proprio scandalo. Queste cose sono capitate a noi, ma bisogna fare in modo che non capitino più ad altri, soprattutto perché la gente normale capisca in che razza di Stato realmente viviamo”.

“A questo punto, esaurite tutte le iniziative civili possibili, non ci resta che presentare un esposto presso la procura di Imperia, sperando in un interessamento atto a tutelare la società e le maestranze”.

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