Imperia. Emergenza cinghiali. Il presidente della commissione Ambiente Territorio, Andrea Costa, propone di tenere la caccia aperta tutto l’anno, con l’intento di diminuire il sovrappopolamento degli ungulati sul nostro territorio. A seguito di questa richiesta, un nostro lettore, scrive per esprimere un parere dal punto di vista molto differente:
“Trovo sconcertante il fatto che, come di solito accade in Italia, si parte da un fatto di cronaca per farne una questione di Stato e si coglie l’occasione per strumentalizzare la situazione per speculazioni di carattere politico elettorale (si sa che i cacciatori in Liguria rappresentano una forte lobby e un ghiotto bacino di voti).
Potrà anche essere vero il fatto che i cinghiali siano in aumento e possano creare qualche danno alle coltivazioni, ma i danni che provocano all’ambiente e alle coltivazioni nonché il pericolo che creano agli altri esseri umani i cacciatori è ben più grave ed evidente.
Al di là della consueta e inconsistente retorica (sostenuta non a caso dagli amanti della caccia) che dipinge i cacciatori come conoscitori e paladini dell’ambiente, la realtà come tutti (almeno quelli dotati di onestà intellettuale) vedono è ben diversa.
Io abito in campagna in un paesino dell’entroterra imperiese e posso testimoniare (come moltissime altre persone) che i danni, il fastidio e il pericolo creato dai cacciatori è ben più evidente e cogente di quello dei cinghiali.
Faccio di seguito un breve e non esaustivo elenco delle pessime abitudini e spesso violazioni di legge che i cacciatori (la maggior parte) compiono :
1)Hanno la pessima abitudine di girare con il fucile in mano anche lungo le strade (non i viottoli ma le strade provinciali e comunali).
2) Sparano in prossimità delle case e (contrariamente a quanto previsto dalle norme) a volte anche in direzione delle stesse case. (io stesso più di una volta ho sentito il “tintinnio dei pallini sul tetto di casa.
3) Circolano abitualmente nei terreni della gente senza chiedere alcun permesso e si comportano come fossero a casa propria parcheggiando le proprie auto dove più gli aggrada.
4) Lasciano scorrazzare i propri cani nei terreni e intorno alle case altrui.
5) Abbandonano i resti dei propri bivacchi o delle proprie vettovaglie ovunque.
6) Abbandonano gli involucri delle cartucce dove capita.
7) Calpestano senza alcuna attenzione qualsiasi tipo di flora senza preoccuparsi di cosa stiano distruggendo.
8) Manomettono o utilizzano dispositivi di prelievo dell’acqua in prossimità delle sorgenti pubbliche o private.
9) Spesso alla fine di una giornata in cui non sono riusciti a cacciare nulla si divertono a sparare a qualunque cosa si muova (alle volta anche ai cartelli stradali) tanto per dare un “senso” alla giornata di caccia.
10) Cacciano tranquillamente e indisturbati (con la Forestale che evidentemente non vede) in terreni percorsi dal fuoco (ove la caccia e la pastorizia sarebbero vietati).
11) Accendono fuochi e gettano mozziconi che spesso provocano incendi.
12) Alle volte provocano essi stessi incendi per ripulire le aree dalla folta vegetazione al fine di consentire un più facile ritrovamento delle prede uccise ( per chi caccia uccelli).
13) Nei giorni di caccia con le detonazioni che si susseguono tutto il giorno ma più spesso nelle ore dell’alba e del tramonto disturbano la quiete (anche in prossimità dei centri abitati).
14) Creano grave pericolo per le persone che magari in autunno girano nei boschi in cerca di funghi o semplicemente passeggiano.
Potrei continuare a lungo ma voglio fermarmi.
L’idea (malsana) del Signor Costa di consentire la caccia tutto l’anno, non solo non diminuirebbe il pericolo e i danni agli uomini, ma anzi li aumenterebbe (come dimostrano le cronache dei fatti che si verificano sistematicamente durante l’apertura delle stagioni venatorie).
La risibile e ipocrita retorica sulla salvaguardia dei boschi e delle coltivazioni sarebbe degna di miglior causa.
Se davvero si vogliono salvaguardare i boschi e le coltivazioni per prima cosa bisognerebbe vietare la caccia sine die e provvedere a una maggior manutenzione e controllo dei boschi, delle strade di campagna, delle strade tagliafuoco, degli scoli d’acqua ecc…
Poi bisognerebbe ricreare dei vivai forestali regalando piante a chi vuole piantumare e rimboschire.
Eliminare la burocrazia e limitare gli oneri e i balzelli fiscali che gravano sull’agricoltura e su chi (anche per hobby) coltiva la terra”.