“Nostro padre è scomparso da oltre un mese. Le ricerche sono state sospese dopo una sola settimana e nessuno si è mai più preoccupato di nulla. Neanche una chiamata dal Prefetto o dal Sindaco. Dal punto di vista umano per la nostra famiglia è una delusione difficile da digerire”.
Si sfogano così Diego e Giulio Carenzo, figli di Domenico Carenzo, il 74enne misteriosamente scomparso dalle Cascine, sulle alture di Oneglia, durante una passeggiata e mai più ritrovato.
“Siamo davvero disperati – proseguono – Dopo lo stop alle ricerche abbiamo proseguito da soli, con il sostegno degli amici, che non finiremo mai di ringraziare. Abbiamo costituito un gruppo di ricerca, operando quasi ogni giorno, comprendo orari dall’alba al tramonto. Abbiamo battuto tutta l’area intorno alla macchina di nostro padre, l’Arpicella, Diano Gorleri, Diano Boreli e Capo Berta. Abbiamo chiesto anche l’aiuto dei cinghialisti che ci hanno messo a disposizione i loro cani. Niente da fare. Non sappiamo davvero più cosa pensare. Nostro padre sembra scomparso nel nulla”.
“Fa male constatare che lo Stato e gli amministratori del tuo Comune si disinteressino completamente alla scomparsa di un cittadino – concludono Diego e Giulio – Abbiamo anche provato a chiamare in Prefettura. Ci hanno detto di parlare con il responsabile della Protezione Civile, ci hanno messo in attesa. È caduta la linea e nessuno ci ha mai più richiamato. Dal Sindaco non abbiamo mai ricevuto una sola chiamata. Ma noi ci domandiamo, se fosse successo a un loro familiare si sarebbero comportati allo stesso modo? Chiediamo ancora una volta che le ricerche riprendano. Noi speriamo ancora di poterlo ritrovare vivo, perché tutta l’area intorno all’auto è stata setacciata nei minimi particolari, dunque potrebbe davvero essersi allontanato a seguito di un momento di sbandamento”.