Visita a Imperia questa mattina per il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, accompagnato dagli assessori regionali Marco Scajola e Gianni Berrino, dall’Europarlamentare di Forza Italia Lara Comi, dal capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale Angelo Vaccarezza, dal capogruppo di Forza Italia Piera Poillucci e dal capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale Alessandro Casano. Toti ha lasciato l’auto in piazza Roma, per poi percorrere via XX Settembre (oggi giorno di mercato) e via Cascione, prima di incontrare i giornalisti presso il bar Pepito.
L’INCONTRO CON I GIORNALISTI
“Imperia è una specie di archetipo di tutti i problemi della Regione Liguria in generale. Ha problemi di infrastrutture, dovremo lavorare molto in questa provincia. Ci auguriamo che la ferrovia del ponente ligure prosegua celermente. Agnesi? È un marchio che non va perso, anche perché se si vuole puntare sul turismo dell’agroalimentare non ci sono alternative. Occorrerà avviare un confronto con l’azionista per comprendere il suo modello di sviluppo. Agnesi è un patrimonio industriale che non deve trasferirsi altrove”.
“Imperia è una zona che non ha alcuna ragione strutturale per avere una disoccupazione così alta. Vogliamo lavorare a un sistema integrato di valorizzazione delle eccellenza del territorio, investire sulla viabilità e sul turismo, facendo leva anche sulla vicinanza con la Costa Azzurra. Imperia può diventare credo un polo di eccellenza per il turismo“.
“Puntiamo molto sul Ponente Ligure, come ampiamente dimostrato dal fatto che ci sono ben tre componenti della Giunta Regionale che arrivano dal Ponente. Stiamo agendo su molti fronti, dal dissesto idrogeologico al trasporto pubblico locale. L’agenzia unica è uno dei disastri che abbiamo ereditato. Abbiamo iniziato un percorso di dismissione delle strutture pubbliche e alla deregolamentazione dei piani ambientali. Punteremo su tre tipi di investimento per rilanciare la Regione Liguria, europeo, regionale e privato. Ci aspettiamo una collaborazione fattiva da parte degli imprenditori che, a nostra volta, noi cercheremo di aiutare con incentivi e agevolazioni fiscali. Pensiamo a un pacchetto di riforme che passerà attraverso il confronto con tutte le associazioni di categoria”.
CAOS RIFIUTI
“Abbiamo ereditato una situazione tra le più incasinate d’Europa. Non esiste alcun piano organico per quanto concerne i rifiuti. Occorre fare una ricognizione delle situazioni già esistenti. Non sono un talebano, non sono ne pro ne contro le discariche. Credo che si debba puntare su un ciclo di rifiuti a discarica zero. Non autorizzeremo l’apertura di nuove discariche sino a quando non ci sarà piano un organico per lo smaltimento dei rifiuti. Una volta elaborato un piano organico, per abbattere i costi potremmo anche riaprire, solo temporaneamente, alcune discariche. Il futuro? Raccolta differenziata porta a porta e biodigestore in ogni provincia per ridurre i rifiuti organici. Termovalorizzatore? Credo non sia necessario. Si può trovare chi incenerisce fuori Regione se i residui organici sono minimi”.
IMMIGRAZIONE
“L’ho detto a Renzi, l’ho detto ad Alfano, finché tu, Governo, non agisci per interrompere il volume dei flussi tutto il problema verrà scaricato sui Comuni. Dieci entrano e dieci rimangono se non espelli nessuno, se ne espelli cinque, ne restano da sistemare cinque, se non fai entrare nessuno, non resta da sistemare nessuno. È piuttosto algebrica la cosa. Sono disposto a sedermi alla Conferenza delle Regioni, con Renzi, con Alfano, per discutere in ogni modo, qualsiasi principio di collaborazione che possa alleggerire la situazione, purché non si chieda a Comuni e Regione di occuparsi di questioni non di loro competenza perché lo Stato non si prende le proprie responsabilità.
Siccome abbiamo avuto un bel progetto Fremm sui cui abbiamo speso diversi miliardi di euro, dotando la nostra Marina Militare di moderne Fregate, siccome per grazia di Dio non si fa la guerra e non servono a granché, non usiamole per traghettare i clandestini verso l’Italia, ma usiamole per bloccare le coste della Libia e riaccompagnare sulle coste libiche chi prova a lasciarle. Credo che siano sufficientemente armate e addestrate per resistere alla potente Marina libica che non mi risulta essere dotata particolarmente di mezzi in questo periodo. Chi dice che si fa demagogia vada a leggersi le leggi australiane e i discorsi di Cameron. Io sono sinceramente seccato dei due pesi e due misure. Se gli Stati Uniti ereggono una rete di filo spinato ai confini del Messico sono una grande democrazia del Mondo, se lo fa Victor Harbor è un lurido tiranno. Occorre prendere consapevolezza del fatto che in Italia non possiamo ospitare tutti. Le statistiche parlano chiaro, solo il 30% dei migranti che arrivano in Italia ha il diritto di chiedere l’asilo politico e solo questo 30% può rimanere nel nostro paese. I restanti migranti che non vogliono farsi identificare o che non hanno diritto dell’asilo politico non devono entrare nel nostro paese”.
GIANNI BERRINO
TRASPORTO PUBBLICO
“Per quanto concerne il trasporto su gomma (autobus, ndr), visto che la gara è stata fermata dall’Agcom, abbiamo chiesto un’ultima proroga, sino al 31 dicembre 2016. Fino a quel momento rimarranno in auge le attuali società incaricate della gestione del trasporto pubblico locale nelle quattro provincie liguri. Entro il 31 dicembre 2016 dovremo indire una gara, o per la gestione del bacino unico o per la gestione di bacini separati. Nel frattempo siamo riusciti a sbloccare il cosiddetto fondino che ha permesso di dare via libera ai prepensionamenti, necessari per rimettere in sesto i bilanci”.
“Per quanto concerne invece il trasporto su ferro (ferrovia, ndr), io e il presidente Giovanni Toti abbiamo scritto una lettera al Ministro dei Trasporti e al Premier Renzi per chiedere di riconfermare gli Intercity e al contempo di investire su nuovi convogli. Quelli in uso oggi, infatti, sono vecchi di 34 anni. Il raddoppio? E un’opera strategica. Per quanto ne sappiamo sta procedendo regolarmente. Non abbiamo notizie o comunicazioni di eventuali intoppi”.
MARCO SCAJOLA
URBANISTICA
“Stiamo portando avanti un lavoro di snellimento delle pratiche burocratiche di interesse comunale per garantire un importante rilancio turistico alla Liguria. Ci sono norme in conflitto con altre, una macchina burocratica ostile. Vogliamo responsabilizzare i Comuni per poter dar loro maggiore autonomia. La Regione farà da collante con il Governo. Per quanto concerne le spiagge, abbiamo risorse minime, pari a 600 mila euro. Non si può pensare di fare grandi interventi. Stiamo studiamo delle soluzioni con balneari, verificando eventuali possibili nuovi finanziamenti da Roma e Bruxelles. I canoni demaniali pagati dai balneari, poi, solo in parte vengono riutilizzati per migliorare le spiagge. Noi al contrario vorremmo che fossero destinati in larga parte al miglioramento delle spiagge, per avere un litorale più sicuro e competitivo.
Abbiamo ereditato una situazione difficile per quanto concerne l’ARTE. Le realtà provinciali sono in difficoltà. Stiamo pensando di proporre beni immobili competitivi e appetibili per investimenti privati, per poi creare posti di lavoro. Ad esempio con la nascita di strutture riabilitative. Le idee ci sono, le stiamo studiando”.
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