25 Dicembre 2024 05:31

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“CHIEDO A SCAJOLA DI RINUNCIARE ALLA SCORTA” – IL DISCORSO DEL SINDACO CARLO CAPACCI / VIDEO

Carlo Capacci Il discorso del sindaco di Imperia Carlo Capacci sugli avvenimenti accaduti negli ultimi giorni e sulla sua assenza. Al termine del suo discorso la richiesta all’ex Ministro Scajola di rinunciare alla scorta.

“Sono stato assente per motivi di lavoro – ha detto Il sindaco Carlo Capacci – perchè non faccio il politico di mestiere, ho un lavoro e forse è anche questo il motivo per cui sono stato eletto. I cittadini lo sapevano che potevo essere assente e la mia partenza era preventivata da tempo, lo sapevano anche i capigruppo di minoranza. Ho dedicato il 95% del mio tempo all’amministrazione comunale. Durante la mia assenza mi sono sempre confrontato con gli amministratori, soprattutto con il Prefetto. Il 9 dicembre, visto gli eventi avevo individuato una possibilità di rientro, ma con il Prefetto e Zagarella abbiamo convenuto che non era il caso e comunque sarei giunto a manifestazione conclusa. A chi mi ha rimproverato risponderei con una domanda. L’amministrazione in mia assenza nn ha saputo gestire la cosa? Se la risposta fosse no allora avrei dei problemi, ma mi sembra che nessuno si possa lamentare. L’uomo solo al comando non è un bene, ho sempre pensato che l’amministrazione comunale sia costituita da una squadra e lo hanno dimostrato questi giorni dove tutti hanno svolto il loro compito e li ringrazio. Avere una buona squadra è una dimostrazione di democrazia e fiducia, se non mi fossi fidato del vice sindaco Zagarella, sapendo di dovermi assentare ogni tanto, non lo avrei nominato vice sindaco, avrei scelto un’altra persona. Per 20 anni abbiamo avuto uno one man, noi abbiamo cambiato sistema. Cari consiglieri dell’opposizione, mettetevi in testa che noi cambieremo Imperia.
Abbiamo visto una brutta pagina di storia della nostra città e spero che eventi del genere non accadano mai più. L’amministrazione comunale è vicina a chi ha bisogno, ma è lontana da chi cerca di destabilizzare il Paese, per fortuna senza riuscirci. Viviamo in un periodo di crisi di cui io non vedo la fine. L’Italia è una paese tecnicamente fallito, dovremmo chiederci il perchè. Raccogliamo frutti di malgoverno da anni. I politici hanno pensato al loro benessere non a quello del paese. Non dobbiamo stupirci che il malcontento cresca nella popolazione, ma adottare quelle riforme tanto necessarie quanto non più rinviabili. L’amministrazione comunale deve stare con i cittadini che hano bisogno, fare scelte chiare e trasparenti, non stare con chi vuole demolire senza sapere cosa vuole costruire. Il 9 dicembre mi è sembrato che la manifestazione abbia preso una connotazione particolare. Gli organizzatori si sono dissociati e c’era una regia ben studiata che chiudeva le strade, anche quelle secondarie. Queste persone conoscono in modo millimetrico il territorio, chi era il regista? Cosa ci faceva l’ex sindaco di Ventimiglia, Comune commissariato per mafia? Cosa ci facevano altre persone che non c’entravano nulla in mezzo al corteo? Cosa ci faceva un ex assessore comunale in testa al corteo? Una manifestazione inizialmente ordinata ha ben presto preso una piega assolutamente strana.
Avevano lo scopo di distruggere, non riscostruire. Il nostro lavoro è serio e dobbiamo ricostruire, chi c’era prima lo sapeva, ma cerca di buttare fango addosso al nostro lavoro e proprio loro che hanno ricevuto trattamenti di favore.
Chiedo a chi ha governato questa città per molti anni di rinunciare alla scorta come atto tangibile di risparmio”.


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