Organizzare un torneo di uno sport “popolare” e farlo dove è nato e può rivivere. Anche in modo assai più stabile di un appuntamento di fine settimana.
È il caso del memorial “Vincenzo Raineri” vissuto, oltre che giocato, in piazza Parasio. Pieno centro storico di Porto Maurizio: un teatro architettonico naturale d’eccezione, reso vitale dall’organizzazione del Circolo Parasio presieduto da Giacomo Raineri e seguito nel caso dall’abile gestione di Piero Saglietto. Peraltro, apprezzato interprete della disciplina. La scommessa era quella di riportare la versione popolare della pallapugno in uno spazio di fatto cittadino e costiero.
Pallonetto o “baletta” non vuol dire allora solo centri di entroterra, peraltro carichi di tradizione e di coinvolgimento emotivo. È importante rivedere il pallonetto al Parasio, dove mancava non solo dai tempi delle sfide di quartiere, ma anche da quello storico torneo del 1997 che si svolse con l’appoggio della piazza della collegiata e concattedrale di San Maurizio. Ora lì c’è il noto e nuovo parcheggio coperto e allora si è tornati all’antica.
Il recupero della vivibilità di un’area sgombra dalle auto, in cima allo scenario incomparabile del Parasio, ha avuto immediato richiamo. Le 14 squadre presenti sono allora le eredi di quelle che giocavano al pallone nella Strà, ora via Strafforello, dove si sfidavano anche signori portorini e genovesi e dove l’accanimento portò, nel XVIII secolo a demolire persino una porta di accesso alla città storica onde poter giocare meglio.
Ma qui, niente eccessi: rivalità sportiva pura e, bisogna dirlo, contenuti di livello. Perché giocatori di pallonetto si diventa anche con il tempo e adattando le proprie capacità sferistiche alle velocità di una palla che sembra un gatto impazzito ed ai movimenti laterali, spesso repentini.
Si sono dunque visti all’opera i giovani leoni della pallapugno, come Semeria o Motosso, gli storici maestri della pallapugno come Acquarone, enfant du pays o Semeria e Piero Merano…per questo i vincitori di quest’anno (perché siamo sicuri che l’evento si ripeterà) sono un mix di sfrontata gioventù (Paolo Chiapello), di sfrontato sprezzo dell’età (Marco Sasso) e di energia agonistica senza tempo (Silvano Anfossi, da Moltedo, che vinse il torneo del 1997). Come si può notare, il pallonetto è sport per tutti e per tutte le età. Basta provare. Il Parasio è presente.