Come nella famosa canzone di Modugno, si spengono le luci ma non tacciono le voci sull’edizione 2015 del Festival Internazionale di Musica da Camera di Cervo.
Infatti si possono definire decisamente euforici i “rumors” provenienti dal Palazzo del Comune. Le prime dichiarazioni del Delegato al Festival Walter Norzi confermano le sensazioni percepite durante lo svolgimento dei concerti:
“Rispetto alle precedenti edizioni, l‘incremento di pubblico ai concerti si può definire vistoso, infatti si sono registrate circa 3.200 presenze nel corso delle serate. Ma il risultato non è solo in termini assoluti, come ci si poteva aspettare per l’ampliamento del numero degli eventi da 8 a 15, ma soprattutto in termini relativi, con presenze alle singole serate nell’ordine del +50%. Un segnale di gradimento importante” conclude Norzi “che ci riporta agli anni d’oro del Festival e che lascia ben sperare per il suo futuro”.
L’edizione di quest’anno ha puntato non solo sulla quantità, ma in particolare sulla qualità degli artisti presenti, selezionati cercando un equilibrio tra giovani promesse di alto profilo e conclamate certezze date da stelle di prima grandezza nell’empireo della musica internazionale. Al capitolo giovani si è poi data un’attenzione speciale, istituendo una bigliettazione ulteriormente agevolata per gli spettatori della fascia scolare. La risposta è stata decisamente positiva, con un flusso di ragazzi presenti ai concerti davvero incoraggiante.
In ultimo, ma solo per cronologia, un cenno alla serata conclusiva, dove il numeroso pubblico dei Corallini ha applaudito un concerto caratterizzato da individualità importanti e da un amalgama cronometrico, nel perfetto spirito del Festival cameristico. Coinvolgenti i brani in programma, dall’iniziale Trio composto da un giovane Mozart nel 1788, all’Opera 25 di Brahms in chiusura, passando per il vivace colorismo di Glazunov dell’Opera 39. Una serata nel segno di un’allegra spensieratezza e di una delicata poesia, interpretata al meglio dai Maestri sul palco. Gli applausi finali, lunghi e scroscianti, innescati dall’euforia travolgente del Rondò alla zingarese, per un bis fortemente atteso, quasi a non voler concludere questo Festival 2015.