Imperia. Antonello Ranise, coordinatore cittadino di FI, interviene sulla pratica di bilancio discussa ieri in consiglio comunale:
“ Un bilancio povero, un tirare a campare inadeguato ad un passaggio politico e sociale così grave come quello che la città sta vivendo. Un’altra occasione persa da tutta l’Amministrazione”.
“Ribadita la coerenza e l’onestà intellettuale dell’assessore Abbo, ancora una volta dobbiamo rilevare un bilancio senza idee, “ragionieristico” e penalizzante per la città, che avrebbe bisogno di ben altro per cercare soluzioni ad una crisi locale e congiunturale. Avevamo in più di un’occasione, il nostro gruppo consiliare unitamente a tutta la Minoranza, ribadito l’assoluta necessità di privilegiare la manutenzione, ordinaria straordinaria, di una città in degrado e involuta.
Avevamo segnalato il drammatico momento sociale che ha ormai intaccato il tessuto portante della nostra città, il cui unico vero ammortizzatore socio-economico è ormai solo famiglia e il modo del Volontariato (davvero con la V maiuscola nel nostro territorio), il tanto sbandierato terzo settore di cui la sinistra si sciacqua la bocca periodicamente senza far nulla per incentivarlo. Avevamo proposto una politica turistica più incisiva, una maggiore attenzione al mondo del lavoro, in particolare considerando l’alto tasso di disoccupazione giovanile…niente di tutto questo, anzi.
Nel dettaglio: gli asfalti saranno penalizzati (meno 120.000 euro rispetto allo scorso anno), e ciò suona come paradossale, dato lo stato del manto stradale, che si commenta da solo. Via Rambaldi, a Borgo Marina, ne è un’altra prova lampante, ma si potrebbero citare innumerevoli altri esempi. Ciò, sia detto per amore di verità, malgrado l’indubbia abnegazione dell’assessore competente. Il problema è l’assoluta mancanza di programmazione del bilancio, di cui tutta l’Amministrazione è responsabile, non questo o quell’assessore, e ciò, si badi bene, è ancora più grave.
Si pensi a titolo esemplificativo alla vendita delle azioni dell’ Autostrada dei Fiori: operazione poco accorta, redditizia nel breve termine, ma nel medio lungo-periodo impoverisce fortemente il patrimonio del comune. Quindi quella che è stato presentata come una brillante operazione finanziaria, è in realtà un ulteriore passo indietro (sic) di un’Amministrazione che naviga a vista. Il caso di Villa Carpeneto è ormai una leggenda metropolitana, la realtà è che è talmente degradata che non la vuole nessuno.
Sempre nel dettaglio, le frazioni sono in sofferenza ormai cronica, comunità come quelle di Sant’Agata, Cantalupo, Moltedo, Montegrazie, e qui mi faccio portatore di esplicite richieste da parte di cittadini, lamentano uno stato di abbandono che sembra irreversibile, a fronte di promesse elettorali più volte ribadite. Infine il settore socio-sanitario. Il bilancio dei Servizi Sociali registra un meno 134.000 euro rispetto allo scorso anno. E’ possibile che un quadro sociale esplosivo, con un aumento delle richieste, si badi bene di cittadini Italiani, veda, anziché un incremento, una riduzione delle risorse? Sono solo domande su cui torneremo più specificatamente, con proproste concrete, ma sufficienti per evidenziare una carenza di prospettive drammatica e apparentemente senza sbocchi”.
