“La proposta della Mezzera non è percorribile. Se l’amministrazione non tornerà indietro sulla decisione di interdire ai disabili l’accesso alla Ztl di Borgo Marina, presenteremo ricorso al Presidente della Repubblica”.
È un fiume in piena Gianmarco Oneglio, referente della Confesercenti e portavoce del Civ Borgo Marina: “Stiamo anche avviando una raccolta firme tra i commercianti di Borgo Marina perché le attività economiche devono poter consentire ai disabili di usufruire dei loro servizi. La proposta della Mezzera? Impraticabile per due motivi. In primis perché non garantirebbe la sicurezza dei disabili che, vista la presenza del marciapiede rialzato, si troverebbero costretti a uscire dall’auto lato strada. E si parla di una strada come via Boine, fortemente trafficata, in particolare nei mesi estivi, per di più con di fronte gli stalli per il carico e scarico. In secondo luogo perché rendere i parcheggi a norma, con 4 metri e 50 di larghezza e 6 di lunghezza, sarebbe necessario restringere in parte la carreggiata. Senza contare che mentre gli stalli via dei Pellegrini, all’interno della Ztl, sono quattro, quelli che potrebbero essere ricavati in via Boine sono solo due, misurati con un metro (vedi foto, ndr)”.
“Ma la realtà dei fatti – prosegue Oneglio – è che noi questo discorso non vogliamo neanche farlo. I disabili devono poter entrare nella Ztl di Borgo Marina, punto e basta. Senza se e senza ma. Visto che al Parasio questo problema non c’è, non capisco perché debba esserci a Borgo Marina. Spero che il buon senso torni e che la Ztl consenta l’accesso ai disabili come legalmente dovrebbe essere”.
“L’amministrazione comunale ha preso un abbaglio – conclude Oneglio – perché la normativa parla chiaro, i disabili hanno completa libertà. Nel dettaglio, la Circolare Ministeriale del 13 giugno 1983, n. 1030, con oggetto ‘Orientamenti relativi alle facilitazioni per la circolazione e la sosta dei veicoli al servizio delle persone invalide’, fa riferimento al D.P.R. n. 384 del 27 aprile 1978, in particolare all’art. 5, che ‘consente agli aventi diritto di circolare e sostare con il veicolo da essi utilizzato, anche nei centri abitati, nel caso di sospensione della circolazione per motivi di sicurezza pubblica o di pubblico interesse o per esigenze di carattere militare, ovvero laddove siano stati stabiliti obblighi, divieti e limitazioni di carattere permanente o generale, oppure sia stata vietata o limitata la sosta’.
L’art. 5 recita ancora che ‘l’auto privata è stata riconosciuta come indispensabile ausilio protesico per le persone con limitate o impedite capacità motorie, detentrici dello speciale contrassegno. Esse, infatti, per i loro spostamenti nell’ambito degli spazi cittadini, essenziali per le attività lavorative e di relazione, non dispongono attualmente di nessun’altra reale possibilità alternativa in quanto i mezzi di trasporto collettivo non sono accessibili alle persone che hanno consistenti limitazioni nella deambulazione’. Credo che non ci sia altro da dire. Il Comune faccia marcia indietro”.
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