Il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Piera Poillucci ha preso posizione in merito alla protesta dei dipendenti della Teknoservice questa mattina di fronte al Comune di Imperia per il mancato pagamento degli stipendi.
“Desidero intervenire in merito all’ennesima manifestazione che il lavoratori addetti al Servizio di Igiene Ambientale – dal 27 luglio scorso dipendenti di Teknoservice – hanno dovuto effettuare questa mattina, visto che nessuno ha pagato né lo stipendio di agosto né l’ultima busta paga della chiusura del rapporto con Tra. De. Co. e, solo in parte, hanno avuto quella di luglio.
Più volte si è cercato di attribuire la responsabilità dei disservizi dello smaltimento dei rifiuti e della pulizia di strade ed aree pubbliche agli addetti a quella che una volta chiamavamo nettezza urbana. Molto facile scaricare il barile con una certa alterigia su chi per uno stipendio, a volte molto modesto, lavora anche di notte e di domenica, nello sporco, correndo un certo rischio per la propria salute dovuto sia all’utilizzo di macchinari meccanici in movimento, sia all’esposizione a sostanze pericolose e tossiche. Il Sindaco oggi è salito in cattedra e stizzito ha commentato ‘non mi pare assolutamente il caso di organizzare un presidio per un giorno di ritardo’ tanto più che la sua amata Teknoservice sta ‘puntualmente mantenendo gli impegni assunti in termini di erogazione del servizio’.
Ormai questo atteggiamento di Capacci non mi stupisce più, ma ogni volta lo trovo sempre meno tollerabile.
Va, innanzitutto, detto che gli stipendi dei lavoratori relativi al mese di luglio non sono stati interamente coperti, l’ultima busta paga, inerente la cessazione del rapporto di lavoro durato due anni con Tra. De. Co., nessuno l’ha pagata. In effetti, era una realtà troppo lontana dai pensieri di Capacci tanto che questi non aveva neppure pensato di assicurarne il pagamento ai lavoratori, quando avrebbe potuto trattenerne i relativi importi nelle casse comunali al momento della firma della risoluzione del contratto con la stessa Tra De Co., ma non lo aveva fatto. Ben diversa cura aveva usato, però, nell’occasione, per garantire il pagamento di € 220 mila per spese legali.
Arriviamo quindi al 16 di settembre, è maturata la prima busta paga – quella di agosto – del rapporto di lavoro con Teknoservice e – sembra una presa in giro – nessuno paga. Il termine (ultimo) è scaduto il giorno 15. Poco importa a Capacci se chi lavora deve fare ogni mese i conti col pagamento del mutuo, dell’affitto, delle spese per i figli e della propria famiglia. Si scoccia il Primo Cittadino ad assistere, per l’ennesima volta, alle giuste rimostranze di chi aspetta lo stipendio di agosto, i dirigenti comunali starebbero, infatti, aspettando una lettera che darebbe il ‘via libera ai pagamenti entro il 20 settembre’, dice lui. Il 20 settembre sarà domenica, arriverà la lettera, ma quando arriveranno gli stipendi?! Diranno, ancora una volta, che la colpa è della banca, che il conto corrente è quello sbagliato, che ci sono parecchi giorni di valuta?
Del resto l’Ing. Capacci è un facoltoso imprenditore, non ha le pressanti scadenze della gente normale, lui si preoccupa solo di non essere infastidito e forse anche che affitto ed indennità di occupazione del capannone che ancor oggi ha Tra De Co, vengano pagati alla società proprietaria che è anche sua.
Mi chiedo se abbia fatto verificare se i mezzi che Teknoservice ha messo a disposizione per il servizio imperiese ed anche i luoghi siano conformi alle norme di legge, anche inerenti la sicurezza dei lavoratori, ed a quelle contrattuali dell’appalto, oppure anche questi aspetti indispettiscono il Sindaco, ma non gli interessano? Certo Capacci un po’ distratto pare esserlo, visto che vede una magnifica erogazione del servizio e non si accorge che gli ingombranti vengono stoccati nell’ex skatepark (ovviamente questo è vietato dalla legge!) e camion percolanti spargono liquami, che il lavaggio strade non viene effettuato e neppure lo sfalcio delle erbacce, neanche a dirlo, poi, i cassonetti traboccano di spazzatura (forse un po’ meno rispetto ad un mese fa, ma ancora traboccano!) e non hanno alcun dispositivo che ne agevoli l’apertura (magari un banale pedale che alza il coperchio?!) come, invece, prevede l’appalto.
Siamo tutti tranquilli e soddisfatti: il servizio è perfetto, l’epoca Tradeco è finita e se non c’è più pane si mangino le brioche!”.