“A 58 anni, invalido, con un affitto da pagare, dopo 18 anni di servizio mi trovo senza un lavoro solo per aver dimenticato di specificare, con una crocetta, se ho fatto o no il militare nella domanda di ammissione alla selezione pubblica indetta dalla Seris per l’assunzione di cuochi per le mense scolastiche”. A sfogarsi è Severino Di Paola, ormai ex cuoco della Seris.
Di Paola non ha potuto partecipare al concorso per un vizio di natura amministrativa nella presentazione della domanda. “Ho immediatamente contattato l’avvocato Acquarone – aggiunge – che ha inviato una lettera alla Seris spiegando che il servizio militare non è poi obbligatorio da anni e che dunque non si tratta di un aspetto decisivo, ma non hanno voluto sentire ragioni e mi hanno escluso. Mi hanno invitato a presentare domanda come aiuto cuoco, ma ormai i termini erano scaduti”.
“Lavoravo per il servizio di refezione scolastica da 20 anni – racconta Di Paola – tra Comune e Seris. Non ho praticamente mai fatto un giorno di assenza dal lavoro. Sono un cuoco esperto , ho imparato sulle navi da crociera e ho alle spalle oltre 30 anni di esperienza, ma a quanto pare questo non importa a nessuno. Ho dato sempre la mia massima disponibilità. Lo scorso anno sono stato anche vittima di un incidente sul lavoro per via di un filo elettrico scoperto. Ho preso una forte scarica elettrica. Ho dovuto prendere l’autobus per raggiungere l’Ospedale. I medici mi avevano dato 10 giorni di prognosi, il giorno dopo ero già a lavorare. Ho dato l’anima per il Comune e per la Seris e questo è il ringraziamento. Sono stato cacciato per un banale cavillo amministrativo”.
È deluso e preoccupato Severino Di Paola: “Ci avevano promesso la massima tutela e invece non è stato così. Che delusione. Ora dove vado a 58 anni senza lavoro, con un’invalidità del 75%? Sono separato, con un figlio, ho un affitto da 450 euro, le spese di luce e gas, la tassa sulla spazzatura. Dispiace, c’è un menefreghismo totale. Per un anno avrò la disoccupazione, ma poi? Non so davvero dove sbattere la testa. Mi mancano sette anni alla pensione, rischio di vedere allontanarsi anche quella. Non meritavo un simile trattamento”.