Sono dichiarazioni destinate ad aprire un caso sulla gestione delle carceri in tutta Italia quelle rilasciate all’emittente Primocanale dal direttore della casa circondariale Marassi di Genova Salvatore Mazzeo in merito alla fuga del serial killer Bartolomeo Gagliano durante un permesso premio, il terzo nel corso della sua detenzione.
“Noi non sapevamo che aveva quei precedenti penali, per noi era un rapinatore. Abbiamo valutato Gagliano in base al fascicolo di reato per cui era detenuto, che risale al 2006 e lo indica come rapinatore. Anche il magistrato di sorveglianza che ha firmato le ordinanze per i permessi, a quanto mi risulta ha valutato il profilo del detenuto sulla base di quel fascicolo, in cui sono indicati diversi reati ma non quelli di cui si parla oggi.Non ce lo aspettavamo, negli ultimi tempi il suo atteggiamento era molto migliorato. È una decisione che ci ha stupiti“.
Nel frattempo emergono ulteriori particolari sull’evasione di Gagliano. L’uomo nei giorni di permesso premio si era recato dalla madre a Savona. L’uomo è fuggito con una Fiat Panda di colore chiaro.
La Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo per sequestro di persona, rapina, porto abusivo di arma da fuoco e evasione. Del caso si occupa il gruppo criminalità organizzata diretto dal procuratore aggiunto Vincenzo Scolastico. Il fascicolo è stato affidato al pubblico ministero Alberto Landolfi.