Questa mattina, in Regione Liguria, il MoVimento 5 Stelle ha presentato la proposta di legge sul reddito di cittadinanza. Un impegno che nel 2013 il M5S ha messo al primo posto del suo programma nazionale.
Solo in Liguria sono 112.000 i cittadini che attualmente vivono al di sotto della soglia di povertà relativa, di cui 57.000 hanno difficoltà a provvedere ai loro pasti primari quotidiani e si trovano, dunque, in uno stato di vera e propria miseria (dati Istat).
È a loro che si rivolge questa proposta di legge, ambiziosa ma realizzabile, che oggi stesso caricheremo su Lex, la piattaforma virtuale del M5S, dove, per un mese, tutti gli iscritti al M5S Liguria potranno fare osservazioni, commenti e proporre emendamenti. Contestualmente la pdl sarà depositata in Regione e discussa al primo consiglio utile (che sarà fisiologicamente ben dopo i 30 giorni previsti per la consultazione online su Lex).
Quanto
Il reddito di cittadinanza in Liguria è di 500 euro mensili, poco meno della soglia di pensione minima di 502 euro.
A chi si rivolge
Vi possono accedere tutti i cittadini maggiorenni residenti in Liguria da più di 36 mesi che non percepiscano una pensione e che, secondo le attestazioni Isee, si trovano al di sotto della soglia di povertà relativa. Ne sono esclusi le persone in stato di disoccupazione da meno di 12 mensilità a seguito di dimissioni volontarie o scioglimento consensuale del rapporto lavorativo.
Come funziona?
Chi desidera ricevere il reddito di cittadinanza dovrà sottoscrivere un piano d’azione individuale (Pai) con il proprio Centro per l’impiego, con cui si impegnerà a svolgere lavori socialmente utili per tutta la durata del reddito di cittadinanza (in attesa che arrivino le prime offerte di lavoro). Il Centro per l’impiego proporrà al cittadino le offerte di lavoro migliori in rapporto alle sue competenze concordate nel piano d’azione. In caso di rifiuto, decadrà il reddito di cittadinanza.
Le coperture
Secondo i nostri calcoli, per garantire il reddito di cittadinanza sarebbe necessaria un’erogazione di 800 milioni di euro annui. Un quadro più completo potremmo averlo a novembre, in occasione dell’assestamento di bilancio regionale. Ma abbiamo già fatto uno studio approfondito per trovare le coperture necessarie a sostenere il rdc. In particolare, la volontà è di andare a recuperare le risorse nella spesa corrente della Regione Liguria, per garantire una continuità del rdc nel tempo.
I capitoli di spesa su cui abbiamo concentrato l’attenzione sono:
– le società partecipate, fonte di sprechi ed inefficienza;
– il personale dirigente (e non dipendente), che necessita di un forte ridimensionamento;
– la sanità, di cui vogliamo ridiscutere i criteri organizzativi per risparmiare sugli sprechi e ottenere efficienza e qualità, diventando un centro d’attrazione per pazienti fuori regione (così come era in un non lontano passato della Liguria).
Ma sono solo alcuni dei tanti esempi di sprechi di risorse che da anni vengono portati avanti in Liguria, a forza di scandali, clientelismi, voti di scambio. I soldi per il reddito di cittadinanza ci sono già. Basta solo la volontà politica di recuperarli, con il doppio risultato di restituire DIGNITÁ e DIRITTI ai cittadini liguri in miseria, che avranno così un’opportunità di essere reinseriti nella società e nel mondo lavorativo, nonché restituire EFFICIENZA e TRASPARENZA alle istituzioni.
Nessuno deve rimanere indietro!