Nuovo capitolo per la saga infinita delle vicende giudiziarie del porto di Imperia, con un’inchiesta che si distacca da quella principale che aveva visto alla sbarra Caltagirone e un’altra decina di imputati.
Nella citazione a giudizio firmata dal PM Marco Zocco, sono coinvolte undici persone, legali rappresentanti di ditte che, secondo il Pubblico Ministero, hanno generato una catena di subappalti illegali, perché sprovvisti dell’autorizzazione della Porto Spa che aveva affidato la costruzione dello scalo turistico alla Acquamare Srl, parte del gruppo ai tempi guidato da Francesco Bellavista Caltagirone.
In questo particolare stralcio di inchiesta, per il quale l’udienza preliminare è fissata al 6 di novembre, la Porto di Imperia Spa, già coinvolta nei precedenti processi, figura come parte lesa, mentre a rispondere delle accuse sono chiamati Delia Merlonghi, legale rappresentante di Acquamare, Emanuele Giovagnoli della Sielt Immobiliare, Giovanni Vecchi di Save Group, Patrizia Patricelli di Impregeco, Mariassunta Longo della Metroquadro, AgatinoVisconti della Futura Costruzioni, Francesco Gandolfo della B&C Costruzioni, unica impresa ligure coinvolta, Lorenzo Vassallo dellaEdlVas, Gianni Tasca della Aldo Tasca Spa e due titolari di impresa individuale: Enrico Basso e Adem Mamudosky.