Il Partito Democratico ha criticato fortemente la decisione della minoranza di presentare un esposto al Prefetto per contestare l’inversione dell’ordine del giorno e il successivo scioglimento del consiglio comunale. Il PD ha replicato così in una nota stampa: “Da sua Eccellenza il Prefetto vadano tutti insieme, i Consiglieri di opposizione, a protestare per l’avvenuta inversione dell’ordine del giorno e si portino appresso anche la documentazione necessaria a dimostrare quanto vanno sostenendo con così tanta aggressività […] La maggioranza ha i numeri per amministrare, per modificare legittimamente un ordine del giorno, per rispondere agli attacchi, non solo verbali, dell’opposizione, e per fare intendere che l’aria è cambiata davvero”.
Ora, non ce ne vogliano gli esponenti del PD, perché la politica va saputa prendere anche in ridere, ma nel 2011 proprio il Partito Democratico, allora tra i banchi della minoranza incontrò il Prefetto Di Menna per denunciare il comportamento dell’allora Sindaco Paolo Strescino, oggi presidente del consiglio comunale e alleato del PD. Al termine dell’incontro il PD diramò una nota stampa nella quale spiegò il perché dell’incontro con il Prefetto. “Un Sindaco che in continuazione accusa la minoranza di “lavorare contro la città”, non è un Sindaco di tutti. Un Sindaco che non rispetta le opinioni e le critiche dell’opposizione, democraticamente espresse tramite voti contrari, non è un Sindaco di tutti. Un Sindaco che permette (e vota) pretestuosi rinvii e fantasiose inversioni dell’ordine del giorno pur di guadagnarsi la scena davanti alle telecamere, non è un Sindaco di tutti. Quelle appena elencate non sono semplici “prese di posizione”, come le definisce Strescino, ma veri e propri tentativi di delegittimare gli avversari e di privarli dei diritti che il regolamento, e il buon senso, stabiliscono a garanzia del ruolo di ciascuno”.
La politica è una cosa seria, ma a volte stemperare un po’ i toni aiuta.