Ritengo opportuno come capogruppo del movimento Imperia di tutti Imperia per tutti, intervenire per svolgere alcune considerazioni su quanto avvenuto dall’ultimo consiglio comunale sino ad oggi.
L’esigenza di tenere in ogni caso la seduta del sedici dicembre scorso era emersa in modo evidente e condiviso in giorni difficili per la città quando la foga delle manifestazioni popolari non accennava a placarsi e l’attività istituzionale delle commissioni consigliari era interrotta per “impraticabilità” della sede comunale.
Consapevole di dover tornare immediatamente ad una regolare attività consigliare, la maggioranza ha dato un’accelerata alle riunioni delle commissioni con la giornata campale di venerdì tredici quando i lavori delle stesse si sono protratti dal primissimo pomeriggio sino alla sera.
Rammento ciò, perchè ero presente a tutti i lavori ed è forse anche per questo, oltre che per un turn over del tutto naturale, che la maggioranza mi ha lasciato il compito di proporre in consiglio una parziale inversione dell’ordine del giorno, sulla quale conoscendo i fatti, i lavori delle commissioni e della conferenza capigruppo, mi sembrava vi fosse ben poco da contestare, essendo la cosa prevista, logica e naturale.
La reazione delle minoranze alla mia mozione, con lo sdegnato abbandono dell’aula, mi ha quindi davvero stupito e sorpreso.
Il consiglio aveva appena dibattuto sui fatti della nota “tre giorni” imperiese, essendo stato lasciato ampio spazio a tutti (a termini di regolamento avrebbero potuto parlare solo i capogruppo) e quindi mi sembrava del tutto naturale che, data l’ora, si procedesse immediatamente a trattare degli argomenti più urgenti e complessi, lasciando in coda le mozioni.
Ciò anche perchè in particolare il cd regolamento dei giardini e dei giochi, oltre a segnare anche idealmente il ritorno ad un normale dibattito istituzionale, si presumeva potesse (e dovesse) occupare parecchio tempo per la discussione.
Invece vi è stato chi, al di là di parole, question time e mozioni varie, per i cittadini, i proprietari di cani, i cani stessi e i nostri bimbi, interesse non ne ha dimostrato affatto, si è del tutto assentato e ha finito per definire quale “aria fritta” un regolamento frutto del grande lavoro dell’assessore Maria Teresa Parodi, della compagine di maggioranza, di varie associazioni e delle commissioni consigliari.
Un regolamento che per la prima volta parla anche di “orti urbani”, orti condivisi, orti sociali e di prossimità, argomenti del tutto innovativi e destinati in futuro a coinvolgere i cittadini nella gestione del patrimonio comunale che ben avrebbe potuto (e dovuto) coinvolgere nella discussione anche le forze di minoranza, sopratutto quelle che del sociale fanno (anche loro a parole?) un cavallo di battaglia.
Forse le minoranze non hanno compreso bene, forse erano già intente a preparare la battaglia campale sulla Seris e sulla Tares (mozione di maggioranza, sic!) battaglie sul nulla, atteso che l’assessore Guido Abbo aveva già spiegato in commissione e ribadito in consiglio la sterilità di tali discussioni su argomenti oggetto di possibili e probabili interventi legislativi nei prossimi giorni.
Il gesto, indubbiamente forte, dell’abbandono dell’aula da parte nostra, gesto peraltro ampiamente motivato, ha fatto andare su tutte le furie chi, con ogni probabilità, si era già preparato un corposo quanto inutile pistolotto propagandistico che non ha potuto propinare al consiglio e agli astanti. Prova più evidente né è stata la scomposta reazione di un consigliere nei confronti del Segretario Comunale Dott. Andrea Matarazzo al quale va tutta la solidarietà mia e del movimento che rappresento, per lo sconcertante ed irrispettoso attacco verbale subito.
Non paghe, le minoranze, ritengo più o meno consapevolmente, si sono il giorno dopo ritirate in un “Aventino” che più che una drammatica scelta politica del passato, ricorda vecchi atteggiamenti da sagra di paese. Peccato, perchè se le minoranze avessero partecipato all’odierna conferenza capigruppo, avrebbero constatato che il tanto decantato terrore della maggioranza di affrontare certi temi, esiste solo nella loro fervida fantasia, poiché le predette mozioni, oltre ad altri importanti argomenti, formeranno parte dell’ordine del giorno del consiglio convocato per il ventisette dicembre quando ci si augura che il Parlamento e il Governo nazionale ci abbiano dato norme certe per poter discutere più seriamente e costruttivamente.
Mi auguro quindi, in tale occasione, che i consiglieri di minoranza la smettano di fare i capricci e adempiano alla delega conferitagli dai cittadini con il voto; se poi qualcuno preferirà andare a sciare o disertare l’aula, pontificando nei corridoi davanti alle macchinette delle merendine (per le “minestrine calde” ci spiace, non siamo ancora organizzati) ne risponderà davanti agli elettori e alla Città.
Riccardo Ghigliazza capogruppo Imperia di tutti Imperia per tutti