Imperia – Un accordo “segreto” per dare vita ad una nuova formazione di centro destra pronta a lavorare per il dopo-Capacci? È l’ultima indiscrezione politica che vedrebbe tra i suoi promotori più agguerriti l’ex consigliere regionale del Nuovo Centrodestra ed ex vice sindaco nell’era “Sappa 1”, Alessio Saso. Un’alleanza che porterebbe il neo costituito gruppo di “Azione Civica” composto dai consiglieri: Cristina Gavi, Paolo Montesano, dal presidente del consiglio comunale Diego Parodi e dall’assessore Simone Vassallo a confluire in uno schieramento unico targato centrodestra assieme agli esponenti di Forza Italia. Saso, tornato a vertice del centro per l’impiego provinciale, sembra deciso a tornare a fare politica attiva mirando alla poltrona più importante della città, quella del sindaco.
Ma anche per lui il rapporto con i “suoi” uomini e donne eletti sembra non essere in discesa, infatti, secondo i bene informati, vi sarebbero stati già le prime incomprensioni e dissidi. Il primo su tutti è stato quello sulla scelta del nome del neo gruppo. Infatti, il nome per volontà di Saso sarebbe dovuto essere: “Noi per Imperia” sulla falsa riga del movimento civico sanremese “Noi per Sanremo” costituito alle scorse elezioni comunali che ha contribuito all’elezione del sindaco Alberto Biancheri e che farebbe riferimento all’ex consigliere regionale.
La seconda “incomprensione” sarebbe contenuta all’interno del comunicato stampa del neo gruppo in particolare sulle parole “il rapporto oggi esistente con l’amministrazione Capacci al quale assicura, finchè ce ne saranno le condizioni, il suo totale appoggio”. A due degli esponenti politici non sarebbero piaciute “finchè ce ne saranno le condizioni” facendo intendere un possibile cambio di scenario politico, magari, simile a quello regionale preludendo una sfiducia all’amministrazione Capacci.
Infine la leadership di Alessio Saso nel nuovo schieramento non sarebbe andato giù alla consigliera Giulia Gorlero che avrebbe optato per le dimissioni, già nell’aria per gli impegni sportivi fuori città.
Insomma se tale scenario fosse confermato dai fatti, il sindaco Capacci sarà costretto a correre ai ripari cercando nuove alleanze e compattare la sua litigiosa maggioranza per terminare in carica il suo mandato.