Quattro mesi di carcere per indebita induzione. Questa la richiesta di pena avanzata questa mattina in Tribunale dal PM Alessandro Bogliolo per l’imprenditore edile Walter Muca. Secondo l’accusa Muca avrebbe pagato mille euro a Daniele Deplano, ex assessore del Comune di Badalucco e membro ispettivo del comitato paritetico territoriale (condannato a 1 anno e 8 mesi di carcere con la formula del rito abbreviato con l’accusa di concussione per induzione) con l’obiettivo di ammorbidire i controlli sulla sicurezza del proprio cantiere ad opera, proprio, del Deplano.
Il PM Alessandro Bogliolo ha invece chiesto l’assoluzione per Ester Sessa e Gianni Silvano perché il fatto non sussiste, in quanto “non vi è la prova che volessero evitare un danno a seguito degli esiti dei controlli del Deplano”. La prova per Muca invece, secondo il PM, insisterebbe in un’intercettazione ambientale. I legali di Sessa e Silvano (difesi dagli avvocati Mager e Acquarone) si sono allineati alla richiesta di assoluzione del PM.
Damiris Bellini, legale di Walter Muca ha chiesto l’assoluzione in quanto il suo assistito “sollecitato in modo subliminale” nel corso dell’intercettazione ambientale incriminata. La moglie dello stesso Muca in aula, interrogata dal PM, ha spiegato infatti che il Deplano aveva chiesto un prestito di alcune migliaia di euro per aiutare il figlio disabile (“in realtà soldi poi utilizzati per giocare alle macchinette” ha poi aggiunto il PM Bogliolo) e non per motivi di lavoro.
Il legale Damiris Bellini ha poi contestato la qualifica di pubblico ufficiale di Deplano (se non venisse ravvisata dai giudici decadrebbero le accuse per Muca) e le intercettazioni ambientali, definite “fallaci”. Il collegio, composto dai giudici Varalli, Aschero e Luppi, ha rinviato l’udienza al prossimo 3 novembre per la lettura della sentenza.