Imperia – Non sembra avere fine l’agonia dell’agronomo imperiese Sergio Salvagno colpito dal razzo sparato dall’armatore americano nel corso dello sbarco dei pirati nell’ambito delle Vele D’Epoca, nel settembre del 2014. L’uomo è stato ricoverato d’urgenza in ospedale nella notte a causa di presunte crisi epilettiche legate alla febbre alta insorta in serata.
“Nel corso della visita in ospedale – racconta la moglie Silvana Lo Monaco – è stata riscontrata una paralisi ulteriore della parte destra di Sergio, il braccio e la gamba. Sembra che non sia stato colpito da un ictus come inizialmente si temeva ma ci sono ancora degli accertamenti medici da fare. È una situazione molto difficile, una battaglia continua che sta mettendo a dura prova la nostra famiglia”.
L’uomo ora si trova sotto stretta osservazione nel reparto di neurologia dell’ospedale di Imperia. Un peggioramento delle condizioni fisiche di Salvagno era temuto dal fratello Fulvio che da quando, Sergio, era tornato a casa, dopo mesi di degenza alla Clinica Sant’Anna, paventava un regredimento delle condizioni fisiche.
“Questo è l’anno più importante per lui – disse il fratello Fulvio – e invece da 40 giorni è tornato a casa e può beneficiare, con l’Asl, solo di due ore di terapia (fisioterapista e logopedista, ndr), mentre quanto era ricoverato alla Clinica Sant’Anna veniva seguito quotidianamente con terapia specifiche. Tutti i miglioramenti degli ultimi mesi li stiamo perdendo. Io non posso permettermi 3.300 euro di clinica Sant’Anna ogni mese e non so più davvero a chi rivolgermi”.
