23 Dicembre 2024 18:40

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IMPERIA. IL COMUNE NEL MIRINO DELLA CORTE DEI CONTI. CAPACCI: “CATTIVA GESTIONE DEGLI ANNI PASSATI, FATTE OPERE FARAONICHE INUTILI”/L’INCONTRO CON LA STAMPA

In breve: Il Sindaco di Imperia Carlo Capacci ha convocato questa mattina una conferenza stampa per fornire tutte le delucidazioni del caso in relazione alla lettera con la quale la Corte dei Conti ha espresso forti perplessità in merito al bilancio del Comune di Imperia

capacci corte abbo

Il Sindaco di Imperia Carlo Capacci ha convocato questa mattina una conferenza stampa per fornire tutte le delucidazioni del caso in relazione alla lettera con la quale la Corte dei Conti ha espresso forti perplessità in merito al bilancio del Comune di Imperia.

CARLO CAPACCI

Ho convocato questa conferenza stampa per commentare la lettera ricevuta dalla Corte dei Conti e per commentare gli attacchi politici da parte di una specifica parte della minoranza relativamente al fatto che in questa città non si sta facendo niente e sembriamo una manica di cerebrolesi. Siamo stati accusati di aver scaricato le responsabilità sulle precedenti amministrazione, noi non mi sembra di aver attribuito colpe a qualcuno. Lo dice un ente come la Corte dei Conti. Il fatto che il Comune attraversi una situazione difficile, ma non critica, è da andare a ricercare nel passato, dal 2002 in avanti. Si da anche atto che da quando si è insediata questa amministrazione si è avviato un percorso di risanamento“.

“Sinceramente essere additati come quelli che non fanno niente perché ci sono le buche per strada, quando in realtà ci sono in tantissime altre città italiane, basta prendere la macchina e farsi un giro, non ci sta più bene, soprattutto perché questa amministrazione ha ereditato una situazione pesantissima. In questa città sono state fatte opere faraoniche che non avevano ragione di essere fatte, che non erano sostenibili economicamente. Sono state fatte opere che solo una città di 60-70 mila abitanti avrebbe potuto sopportare perché con ingressi fiscali in grado di coprire i mutui. Ad esempio il Palasport ha costi di gestione esagerati e questo fa si che ci sia difficoltà ad affittarlo. E questo è solo un esempio”.

Ci si accusa che sono state chiuse delle strutture pubbliche tipo il Cavour. È vero abbiamo chiuso il Cavour, peccato che sia chiuso perché qualcuno in passato si è dimenticato di fare la prevenzione incendi. La Corte dei Conti segnala che il Comune di Imperia dal 2002 ha pagato indebitamente delle somme alle posizioni organizzative, posizioni organizzative che questa amministrazione ha azzerato e rimodellato. Noi già due anni fa ci eravamo accorti di questo problema, tanto che la Corte dei Conti lo dice in maniera chiara”.

La cifra totale è 1 milione di euro. Noi questi soldi spesi indebitamente avremmo anche potuto andarli a chiedere indietro a chi li aveva percepiti. Non ci sembra corretto, per cui abbiamo fatto un piano di rientro con il quale recupereremo questi fondi”.

“La Corte dei Conti mette nel mirino anche il debito di Amat nei confronti del Comune di Imperia che negli anni è arrivato a 4 milioni di euro. Un altro problema è l’elevato tasso di insoluto sulle bollette Tares del 2013 che però sono state fatte dal Commissario Prefettizio”.

Quello che ci chiede di fare la Corte dei Conti noi lo avevamo già fatto nei precedenti due anni e mezzo. Oltre a sistemare le posizioni organizzative, noi abbiamo anche avviato un percorso di integrazione delle società partecipate con la Go Imperia, salvaguardato i posti di lavoro di tutti i dipendenti, messo a posto la problematica Seris che si trascinava dal 2007, mandato a casa la Tradeco a zero spese per il Comune, sostituendola in maniera provvisoria con una società, la Teknoservice, che mi pare, a parte qualche caso, sia sicuramente migliore di quella precedente e abbiamo tenuto aperto il porto”.

“Per quanto concerne il debito di Amat, le responsabilità vanno ricercate nel passato. L’Amat ha sempre fatto piani di investimento non essendo in grado di finanziarli perché si è sempre voluto far pagare l’acqua poco. Qua bisogna dire quello che è. Si è sempre voluto far pagare l’acqua poco, la tariffa ad Imperia è tra le più basse d’Italia. Noi paghiamo lo scotto di scelte fatte solo nell’ottica del mantenimento del consenso elettorale. Io l’ho detto più volte, del consenso elettorale non mi interessa nulla. Sicuramente non siamo professori, possiamo sbagliare, anzi possiamo aver sbagliato, nessuno le mette in dubbio. Il nostro impegno è quello di continuare a lavorare per risolvere il problema”.

“Questa lettera della Corte dei Conti io la vedo come una conferma della cattiva gestione degli anni passati e come una presa d’atto che da quando c’è questa amministrazione qualcosa è cambiato”.

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GUIDO ABBO

“Questo è un periodo storico in cui ci sono sempre meno risorse. Bisogna cambiare metodo di lavoro collaborando. È un percorso lungo. Il problema più grande, io l’ho sempre detto in consiglio comunale, è quello del depuratore, il vero elemento critico del bilancio comunale. Un problema la cui risoluzione non dipende solo da noi. Tutti i problemi sono nati quando si è deciso di vendere il 48% di Amat a Iren. Con i sei milioni di euro incassati qualcuno ha fatto tanti begli asfalti che avranno anche generato un grande consenso elettorale, ma hanno lasciato a noi un buco insanabile”

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