Imperia – Nella serata di ieri, dopo quasi 15 ore di interrogatorio, Mretjev Ismajlukaj, il 19enne albanese considerato dagli investigatori il “palo” della missione per incendiare il centro scommesse in via del Collegio, in cui è rimasto ucciso il suo presunto complice Albert Jakupaj (di 19 anni), è stato formalmente iscritto nel registro degli indagati e tradotto presso il carcere di Imperia. Il giovane è stato ascoltato dagli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Roberto Cavallone, come persona informata sui fatti e al termine dell’interrogatorio, in cui avrebbe fatto le prime ammissioni, per lui è scattato il fermo di polizia. Un fermo che dovrà essere convalidato dal giudice per le indagini preliminari entro le 48 ore dalla notifica dell’atto. Il giovane, arrestato agli inizi di ottobre per spaccio di droga, è assistito dall’avvocato Ramadan Tahiri.
Durante l’attentato finito male è rimasto gravemente ferito anche il cugino del giovane fermato, Aramit Ismajlukaj, ricoverato all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure dopo aver subito un delicatissimo intervento chirurgico. Nel corso della giornata di ieri sono stati ascoltati anche i titolari del centro scommesse Michele Mucciolo, Andrea Rosso e Alessio Alberigo oltre a Luca Gaglianone, che da qualche tempo gestiva il bar all’interno della sala da gioco. Al momento gli inquirenti non escludono alcuna pista, gli atti sono stati trasmessi anche al PM antimafia di Genova Giuseppe Arena, anche se l’attentato sembra non essere al momento riconducibile alla criminalità organizzata di stampo mafioso o ‘ndranghetista. Le ipotesi più accreditate riguarderebbero un presunto regolamento di conti per un debito non pagato oppure la volontà di “fare fuori” un concorrente scomodo.
Le indagini comunque proseguono e non si escludono colpi di scena con nuovi soggetti coinvolti nell’attentato finito in tragedia.