“Abbiamo chiesto al Sindaco Alessandri le delibere ed il rendiconto della tre giorni Expo ma , a distanza di due mesi, ancora non ci è stato dato nulla”. – A scriverlo sono Renzo Brunengo e Alberto Molinari, del Gruppo consigliare “Uniti per Pieve di Teco” che così continuano:
“Un bilancio peraltro facile da rendicontare perché, come tutti sanno, durante la tre giorni Expo, la moneta circolante, costituita dagli “arroscini”, era dispensata proprio da apposite casse gestite dal Comune a fronte del pagamento in Euro. Servivano per acquistare il cibo di strada dalle varie Associazioni, dalle Pro Loco, e dai privati, ed hanno dato origine a molte critiche e perplessità anche perché il Comune nel successivo cambio si è trattenuto il 15 per cento. Non ci è sembrato questo il modo di amministrare la cosa pubblica, ed abbiamo subito preso le distanze da questa gestione.
Quali e quanti sono stati gli incassi ? Chi ha contribuito alla realizzazione dell’evento e quali sono stati finanziamenti? Quanto ha speso il Comune ? Immaginiamo che gli incassi siano stati decisamente importanti, di tutto rispetto, viste le migliaia di presenze giornaliere. Le accattivanti bancarelle con le eccellenze e le prelibatezze della Valle l’hanno fatta da padrone e tutto ruotava con la moneta EXPO, gli “arroscini”. I consiglieri avrebbero tutto il diritto di conoscere le cose prima, invece non le conosciamo neppure a cose fatte”.