“Ridateci la nostra dignità!”. Questo il grido lanciato questa mattina da una quarantina di dipendenti del servizio di pulizia e ristorazione dell’Ospedale di Imperia. Riunite di fronte al Nosocomio imperiese in una sorta di sciopero bianco (dalle 6 alle 8 circa), le lavoratrici hanno voluto testimoniare tutta la loro delusione per la decisione dell’Asl di ridurre il monte ore. Un taglio che ha reso insostenibili stipendi già di per se minimali, passando da 500-600 euro al mese a cifre da “fame”, insufficienti per condurre una vita dignitosa.
Il taglio imposto dall’Asl al monte ore è la conseguenza del nuovo appalto per la gestione del servizio di ristorazione. La Markas, società che gestisce ancora il servizio di pulizie, è stata sostituita, con regolare gara, dalla Cir Food. Il capitolato, però, è stato modificato rispetto al passato, eliminando di fatto la distribuzione dei pasti, affidati al persona infermieristico. Un cambio di rotta che ha permesso all’azienda di risparmiare, ma che ha mandato in crisi decine di famiglie, con un taglio consistente del monte ore.
A mandare su tutte le furie le lavoratrici del servizio di pulizia e ristorazione, capitanate nella protesta, questa mattina, dal sindacalista del Ugl Alfredo Valeggio (la protesta è condivisa da tutti i sindacati, Ugl, Cigl, Cisl e Uil), i criteri dei tagli al monte ore, ritenuti inadeguati e squilibrati. Le dipendenti lamentano, inoltre, un peggioramento del servizio, sia di pulizia che di ristorazione, all’interno dell’Ospedale, con rischi per i pazienti, sempre meno tutelati.
“Stiamo protestando perché nel cambio appalto del servizio di ristorazione – ha spiegato Valeggio a ImperiaPost – l’Asl ha pensato bene di eliminare la distribuzione dei pasti, con una conseguente riduzione delle ore di lavoro. In particolare 150 ore per Imperia e 129 per Bordighera. Noi stiamo protestando perché l’Asl sta riassegnando e rimodulando le ore di lavoro, in particolare riassegnando le ore per il ritiro dei pasti, senza però una contrattazione con i lavoratori. A Imperia, ad esempio, il taglio di 150 ore è rimasto invariato, in altre sedi no. Perché queste disuguaglianze? Vogliamo che la dignità dei lavoratori venga preservata e che nessun dipendente perda neanche 10 minuti di lavoro.
La distribuzione dei pasti è stata assegnata al persone infermieristico. C’è un disagio. Il problema interessa poi anche gli stessi pazienti dell’Ospedale. Siamo rimasti delusi perché abbiamo organizzato questa mattina un’assemblea spontanea alla quale però non hanno partecipato tutti i lavoratori. I lavoratori di serie A che non sono stati interessati dai tagli stanno lavorando e non sono per nulla solidali. Hanno mantenuto le loro 40 ore. Ma c’è gente che magari lavora 3 ore e gliene hanno tolte 2. Noi non siamo d’accordo. Oggi, inoltre, è stato chiamato al lavoro personale di altri ‘cantieri’. Se qua non c’è problema, come sostengono dall’Asl, perché hanno chiamato altro personale? Noi chiediamo, visto che siamo una grande famiglia, ma solo quando fa comodo a quanto pare, di essere una grande famiglia anche nella riduzione delle ore”.
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