Rari Nantes alla sbando. La società giallorossa, a pochi giorni dall’iscrizione nel registro degli indagati del presidente Luca Ramone con l’accusa di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, rischia addirittura di non riuscire a sostenere la trasferta della squadra femminile in terra greca, ad Atene, per affrontare l’Olympiakos nella finale della supercoppa europea. Il sodalizio imperiese rischia di esporsi a una figuraccia a livello internazionale dopo aver conquistato più volte il tetto d’Europa con quella che un tempo era la Mediterranea Imperia, smantellata nel corso dell’estate. L’ipotesi è che alla fine le giallorosa riusciranno a raggiungere la capitale greca grazie al contributo della Federnuoto, ma l’immagine della Rari Nantes nel panorama pallanuotisti italiano e non sarebbe inevitabilmente compromessa.
L’inchiesta che ha travolto la Rari Nantes e il presidente Ramone riguarda l’utilizzo del fondi comunali, pari a 350 mila euro. Destinati alla manutenzione della piscina, sarebbero invece stati utilizzati per foraggiare il settore sportivo, in particolare per quel che concerne le cosiddette “spese accessorie”. Pranzi, cene, trasferte, feste. Le modalità di utilizzo del contributo del Comune di Imperia erano già finite nel mirino del segretario generale del Comune di Imperia Rosa Puglia che aveva avviato un’inchiesta interna per far luce sulle reali spese di manutenzione sostenute negli ultimi anni dalla Rari Nantes nella gestione della piscina.